Click day, Progressisti: “Tutto già scritto. Pochezza etica, politica e amministrativa”.

Il click day del bando indetto lo scorso mese di novembre dall’Assessorato regionale al Turismo era illegittimo. Questo è quanto è stato deciso dai giudici della Seconda sezione del TAR Sardegna che hanno accolto il ricorso presentato da alcune organizzazioni escluse dalla procedura.

Un parziale epilogo – in attesa della prossima puntata con il ricorso al Consiglio di Stato – capace di creare, già da oggi, notevole imbarazzo all’interno della Giunta Solinas e, soprattutto, grande apprensione tra le numerose organizzazioni beneficiarie, che potrebbero ritrovarsi a pagare i danni degli errori commessi dagli uffici regionali.

Gianni Chessa, foto Sardegnagol riproduzione riservata, anno 2020 autore Roberto Dessì
Gianni Chessa, foto Sardegnagol riproduzione riservata

Sullo sfondo di questa ennesima e incresciosa vicenda si è consumata l’immancabile polemica politica: “Dopo l’ennesimo fallimento – scrivono in una nota i consiglieri regionali del gruppo dei Progressisti – l’assessore al turismo dovrebbe fare, finalmente, una cosa giusta: rassegnare le sue dimissioni. L’anno scorso, pochi giorni dopo la pubblicazione del bando, l’opposizione aveva presentato una dettagliata interrogazione che paventava i rischi legati alla scelta dell’assessore Chessa di utilizzare il metodo del click day senza alcun criterio di merito per erogare risorse pubbliche: una prassi inaccettabile sotto il profilo politico, amministrativo e giuridico”.

Christian Solinas, Gianni Chessa, foto Sardegnagol riproduzione riservata
Christian Solinas, Gianni Chessa, foto Sardegnagol riproduzione riservata

Era tutto già scritto, proseguono dal gruppo dell’opposizione: “Quel sistema avrebbe premiato i più veloci e non i progetti migliori. Avrebbe esposto la Regione a ricorsi amministrativi dall’esito scontato. Avrebbe creato una situazione di instabilità e gravissimi problemi a tutti gli operatori. L’unico a non essersi reso conto dei problemi è stato l’assessore Chessa. Che oggi, invece delle scuse e delle lettere di dimissioni, pensa di giustificarsi pubblicamente dichiarando una valanga di menzogne. Tra queste, però, ha sottolineato due cose vere. La prima è che l’assestamento di bilancio presentato la settimana scorsa era stato promesso dal presidente nel mese di marzo, e lui ci faceva affidamento per il nuovo bando. La responsabilità maggiore è quindi proprio di Solinas, che oltre a prendere in giro i sardi prende in giro i suoi assessori. La seconda è che il click day non fosse la sua prima scelta. Quello che l’assessore si dimentica di dire è che la sua prima scelta fosse in realtà l’erogazione di quelle risorse ad associazioni selezionate con il solo criterio dell’amicizia personale. Come la delibera, peraltro illegittima perché senza copertura, con cui aveva disposto l’erogazione di 381mila euro per finanziare senza bando 33 iniziative selezionate non si sa come. Come la famosa Tursport, che nelle sue intenzione doveva essere destinataria di oltre 6 milioni di euro di risorse pubbliche e la cui oscura vicenda non è stata mai del tutto chiarita. Come sua abitudine, accusa i funzionari e i dipendenti del suo assessorato ma dimentica di dire che ha portato avanti la stessa scelta del click day anche quest’anno con i 5,5 milioni di euro da assegnare agli eventi sportivi”.

LEGGI ANCHE:  Impugnazione legge 7, Pierluigi Saiu: "Attendo di leggere le motivazioni ma sembra un’impugnazione fondata su ragioni politiche".

foto Sardegnagol, riproduzione riservata