Cinghiali nell’Isola, Coldiretti: “Troppi per 7 cittadini su 10”.

È emergenza cinghiali in Sardegna e nel resto della Penisola dove se ne contano 2,3 milioni, uno ogni 26 abitanti. Un numero fuori controllo che li ha trasformati in un problema sociale. Oltre alle perdite economiche in campagna dove fanno razzie nei terreni arando le colture e distruggendo le recinzioni e altre attrezzatture e in qualche caso attaccando anche gli altri animali (in alcuni ovili hanno ammazzato anche delle pecore), stanno compromettendo anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale. Ma i branchi – sottolinea Coldiretti – si stanno spingendo sempre più vicini ad abitazioni dove razzolano tra i rifiuti con evidenti rischi per la salute; causano anche incidenti stradali: i selvatici hanno causato un incidente ogni 41 ore con 13 vittime e 261 feriti gravi secondo l’analisi di Coldiretti su dati Asaps, Negli ultimi dieci anni il numero di incidenti gravi con morti e feriti causati da animali, secondo la stima Coldiretti su dati Aci Istat, è praticamente raddoppiato (+81%) sulle strade provinciali.

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Dall’indagine Coldiretti/Ixe’ in riferimento al rapporto Ispra sulla proliferazione dei cinghiali in Italia, quasi sette italiani su dieci (69%) ritengono che i cinghiali siano troppo numerosi mentre c’è addirittura un 58% che li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l’equilibrio ambientale come pensa il 75% degli intervistati. Oltre sei italiani su 10 (62%) ne hanno una reale paura e quasi la metà (48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata dai cinghiali.

“I cinghiali sono considerati dalla maggioranza dei cittadini una emergenza – evidenzia Coldiretti Sardegna -. Lo è per chi lavora in agricoltura ma anche per gli automobilisti e i semplici cittadini come dimostrano i dati. Come Coldiretti da anni stiamo denunciando il problema a tutti i livelli, con proteste ma anche con proposte – per questo riteniamo necessario interventi mirati e su larga scala per ridurne la minaccia”.

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