Child grooming. In aumento gli adescamenti online.

Aumentano i casi di adescamento online dei minori in Italia. Reati, come ricordato in un recente articolo di Antonella Fabiani per Polizia Moderna, che nel corso del 2021 hanno visto  un significativo incremento degli espisodi venuti alla luce grazie alle indagini del Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia on line (Cncpo) che hanno condotto a 137 arresti (+98% circa rispetto al 2020) e alla denuncia di 1.400 persone (+17% rispetto al 2020).

In particolare colpisce la crescita del fenomeno dell’adescamento dei minori che ha registrato 533 casi (+33% rispetto al 2020) mentre la fascia di età più coinvolta è stata quella tra i 10-13 anni con 306 casi (+38% rispetto al 2020).

Secondo gli specialisti della Polizia postale e delle Comunicazioni, l’esplosione dei casi nel corso del 2021 sarebbe da collegarsi al maggior numero di ore passato davanti al pc in conseguenza della chiusura delle scuole italiane e della pandemia in generale. Un dato sostenuto anche dalla popolarità di giochi di ruolo online dove i giocatori possono interagire con altri giocatori attraverso apposite chat.

Contro questa tendenza il Legislatore è sceso in campo con un’apposita legge, la 172/2012 per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale. Prevenzione portata avanti anche dalle forze dell’ordine, come ricordato nell’articolo di Antonella Fabiani, a partire dal progetto una “Vita da Social”, una campagna itinerante che ad oggi ha raggiunto oltre 2 milioni e 600 mila studenti sia nelle piazze sia nelle scuole, 225 mila genitori, 132 mila insegnanti per un totale di 19.500 istituti scolastici e 400 città coinvolte sul territorio nazionale.

Polizia Postale
Polizia Postale

Un paradigma per la tutela dei minori nella Rete che, a breve, potrebbe rinforzarsi con l’introduzione del divieto di iscrizione alle piattaforme social prima di una determinata età cosa attualmente possibile indicando una data di nascita diversa.

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“Tutti i ragazzi – ha ricordato la responsabile dell’Unità di analisi del crimine informatico presso il Cncpo, Cristina Bonucchi, nell’articolo della Fabiani -, non solo quelli che hanno particolari fragilità o una bassa socializzazione, potenzialmente possono essere irretiti online da un pedofilo. Se ci chiediamo come sia possibile questa interazione la risposta è che tra vittima e predatore sessuale può crearsi uno spazio in cui si incastrano inizialmente alcune esigenze: quella che rientra nel percorso evolutivo di un ragazzo o una ragazza di misurare il potere seduttivo del proprio corpo soprattutto sulle piattaforme basate sulle immagini con quella del pedofilo interessato ad avere le immagini di quel corpo. Nel caso dei giochi di ruolo frequentati per lo più dai ragazzi – prosegue Bonucchi – , il pedofilo può presentarsi come una persona esperta che promette alla potenziale vittima di conoscere i segreti per vincere oppure si offre per pagare la ricarica per una seduta al videogame. Da qui la nascita, se si accetta, di una connessione emotiva che può diventare estremamente pericolosa e da cui nessun giovane può dirsi completamente al riparo perché il “groomer”, se all’inizio crea un rapporto di fiducia per passare sulle chat di messaggistica al fine di avere  immagini delle parti intime o un possibile appuntamento, prima o poi tirerà fuori la propria natura delinquenziale, terrorizzando la vittima in vari modi per continuare ad avere altro materiale o continuare ad incontrarsi. In genere il predatore sessuale che gira nel Web non si presenta come adulto ma si finge coetaneo di chi vuole adescare, per approcciare con meno fatica la vittima che abbassa le difese e questo è un aspetto preoccupante visto che nell’ultimo anno è ulteriormente scesa l’età dei ragazzi che utilizzano la Rete e sono aumentati i casi di adescamento di ragazzini al di sotto dei 10 anni”.

Polizia Postale e delle Comunicazioni
Polizia Postale e delle Comunicazioni

“Tra le varie attività che svolgiamo – spiega il vice ispettore Caterina Feroleto del Cncpo (Centro nazionale di contrasto alla pedopornografia online) – molte riguardano casi di adescamento che arrivano principalmente da segnalazioni giunte al Commissariato online o dalla denuncia fatta in un ufficio di polizia. Attualmente è il reato più diffuso riguarda i ragazzini di 11-12 anni che a seguito della pandemia sono rimasti chiusi in casa e hanno ancor di più utilizzato gli strumenti informatici non solo per seguire la didattica a distanza ma anche per giocare on line. Il problema infatti che stiamo notando è che l’età dei ragazzini che usano le piattaforme per partecipare ai giochi di ruoli si è abbassata a 7-8 anni, età in cui non si possiedono gli strumenti per capire se in un gruppo possa nascondersi un predatore sessuale”. 

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