Chiedeva “più carri armati” e ora la Presidente Metsola riceve il Premio “per la cultura della pace”.

Sabato 24 febbraio la Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola riceverà dall’Accademia Bonifaciana il Premio Internazionale Bonifacio VIII per una cultura della Pace, Città di Anagni, 2024 “per le sue elevate capacità politiche, diplomatiche, culturali, sociali degne di una vera donna di Stato al servizio dell’Europa e del mondo”.  Riconoscimento conferito nelle sue edizioni precedenti ai presidenti del Parlamento Europeo David Sassoli, Antonio Tajani e Jerzy Karol Buzek.

“Sono onorata – afferma la Presidente – di ricevere questo premio intitolato alla “cultura della Pace”. Nel consolidare il forte sostegno ai valori fondamentali condivisi, la leadership del Parlamento europeo sta facendo la cosa giusta. Oggi, a due anni dall’invasione Russa dell’Ucraina, voglio ribadire con fermezza che continueremo a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario a raggiungere una pace vera e giusta basata sulla libertà, la dignità e l’integrità territoriale”.

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La cerimonia si terrà alle ore 15.45 nello spazio Esperienza Europa – David Sassoli, in Piazza Venezia. A seguire, la Presidente Metsola ascolterà dalla presidente del Consiglio Nazionale Giovani, Maria Cristina Pisani, le priorità e le idee dei giovani per il futuro dell’Europa. L’evento si colloca nel quadro delle attività di Metsola in tutti i Paesi europei a sostegno della campagna istituzionale del Parlamento europeo per accrescere la consapevolezza e la partecipazione alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno 2024.

Iniziativa verso la quale il colegislatore europeo non deve aver creduto particolarmente guardando al budget stanziato dal Parlamento europeo per i progetti mirati a sensibilizzare i giovani alla partecipazione al voto alle prossime elezioni europee. Quindi, con molta probabilità, si tratterà dell’ennesima iniziativa autocelebrativa per rimarcare il presunto “effort” delle istituzioni Ue a sostegno della partecipazione dei giovani. Senza contare, vista l’occasione, il paradosso della concessione di un riconoscimento per la pace ad una sostenitrice del proseguimento della guerra in Ucraina. Difficile, infatti dimenticare alcune delle dichiarazioni della stessa presidente del Parlamento europeo sul tema dell’approvvigionamento di armi all’Ucraina da parte degli Stati Uniti e della stessa Ue.

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