Cesare Moriconi: “La lettura sbagliata del Presidente Solinas sul rapporto ISTAT”.

L’entusiastica nota stampa con la quale la comunicazione istituzionale della Presidenza della Regione Sardegna, ha sostenuto l’inverosimile crescita del Pil sardo rispetto alla media nazionale, rappresenta una nuova milestone di autoreferenzialità dell’attuale vertice di maggioranza.

Un’uscita propagandistica decisamente in controtendenza rispetto a quanto quotidianamente rilevabile attraverso l’analisi dell’azione legislativa e politica messa in piedi negli ultimi anni dalla coalizione di centrodestra che, tra proposte di legge di piccolo cabotaggio e bassa politica, ha provato a mettere in pratica ogni espediente per mettere alla porta qualsiasi prospettiva di crescita all’interno del territorio regionale.

A stigmatizzare l’ultimo ‘prodigio’ della comunicazione istituzionale del Presidente Solinas è stato oggi il consigliere regionale del Partito Democratico, Cesare Moriconi: “La crescita del 4,2% rispetto alla media nazionale, a cui si riferisce il comunicato, è talmente ben spiegata nel rapporto ISTAT che non ammette di essere equivocata adducendola, come fa il Presidente, a improbabili meriti dell’azione del governo regionale, ma è esplicitamente ascritta agli effetti del reddito di cittadinanza, tant’è che tutte le regioni meridionali, laddove è più alta la percentuale dei percettori del RdC, hanno registrato un incremento più accentuato del PIL”.

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“Infatti – prosegue – l’ISTAT scrive come “nel 2021, il reddito disponibile delle famiglie, ha segnato una crescita rispetto al 2020 più intensa nell’intero Mezzogiorno. Questo perché, nel Sud Italia il reddito complessivo è stato sostenuto soprattutto dal “reddito di cittadinanza” che, sommandosi alle misure di contrasto alla pandemia, ha generato aumenti superiori alla media nazionale, tanto che la Basilicata ha fatto registrare un +4,9%, la Puglia un +4,6%, la Campania un +4,4%”, tutti chiaramente superiori non solo alla media nazionale ma anche al +4,2% registrato in Sardegna”.

“Ora, due sono le cose: o il presidente Solinas non si è letto bene il rapporto ISTAT, oppure anche in questo caso ci troviamo davanti ad una consapevole e ingannevole distorsione della realtà economica dell’isola, che purtroppo confligge con gli effetti tangibili dell’aggravarsi di una crisi così drammatica tanto che proprio alla vigilia di Natale è andata in onda l’ennesima denuncia, questa volta dei produttori agricoli i quali, parlando dei dati effettivi delle loro attività, ricordano al governo regionale che è in corso una insostenibile contrazione dei consumi, con calo della domanda e, quindi, delle vendite, conseguenti gravi riflessi sul comparto degli autotrasportatori, crollo della competitività, rischio di fallimento dell’intero comparto ortofrutticolo e del relativo indotto. Con buone probabilità che vengano vanificati persino gli ultimi stanziamenti finanziari compiuti, recentemente, dal Consiglio regionale”.

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Non ci sarebbe, quindi, nessun nuovo primato prosegue la filippica di Moriconi: “La nostra Regione, purtroppo, conserva la sua posizione tra le ultime regioni nella classifica del Pil per abitante, passando dai 21.752 euro del 2019 ai 21.745 euro del 2021, con un incremento, il peggiore dato tra le regioni del Mezzogiorno, pari ad appena 20 euro, mentre per lo stesso periodo la Basilicata ha accresciuto il suo PIL di 675 euro, la Puglia di 298 euro, la Campania di 184 euro, la Calabria di 78 euro e la Sicilia di 40 euro”.

“Ancora una volta – conclude – il Presidente della Regione con lo scopo di illudere i sardi e restituire l’inverosimile immagine di una regione virtuosa e in salute, addirittura oltre la media del Paese, fotografa male la realtà e rappresenta in modo fuorviante i dati del rapporto ISTAT sui conti economici territoriali, attribuendo alla Sardegna improbabili progressi di crescita ascrivibili, a suo dire, ai meriti di un governo regionale, invece, nei fatti clamorosamente fallimentare”.

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