Cervi nelle strade della Sardegna, GrIG: “Impedire altri incidenti stradali”.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) torna a sollecitare le istituzioni per salvaguardare i cervi sardi e ridurre gli incidenti stradali nella zona di Pula dove la presenza degli ungulati, spinti da fame e sete, si è fatta recentemente più frequente.
“Gli esemplari di Cervo sardo, di Daino, talvolta di Cinghiale che si spingono a valle delle aree boscate verso la S. S. n. 105 e la viabilità secondaria fondamentalmente nella zona di S. Margherita – Is Molas lo fanno per sete e fame – si legge nella nota del GiIG -. Ma possono essere adottati accorgimenti com’è stato fatto in tante parti d’Europa in casi simili. In primo luogo, recinzioni alte e robuste, anche elettrificate a basso voltaggio, lungo la viabilità principale e secondaria, la realizzazione di erbai e colture in radure per la fauna selvatica, già finanziati con fondi comunitari, la realizzazione di piccole riserve idriche in zone di bosco e macchia”.
Iniziative semplici, quindi, che potrebbero portare risultati positivi, rispetto alla proposta dei piani di abbattimento del Cervo sardo avanzati da alcune parti del mondo venatorio, promossi, secondo l’associazione ecologista, sulla base di “farneticanti numeri inesistenti di incidenti stradali causati dalla fauna selvatica.
In realtà, i dati del 2022 (ultimi disponibili) parlano di 493 incidenti causati da “animale domestico o selvatico urtato”, pari allo 0,2% dei 217.527 incidenti stradali avvenuti in Italia.