Certificato digitale Covid dell’UE: la Commissione adotta la scadenza dei nove mesi per i certificati di vaccinazione.

Oggi la Commissione europea ha adottato le norme relative al certificato digitale Covid dell’UE, stabilendo un periodo vincolante di 9 mesi (precisamente 270 giorni) dei certificati di vaccinazione ai fini dei viaggi all’interno dell’UE. Questa decisione, armonizzando le diverse norme adottate dagli Stati membri, fornirà chiarezza ai cittadini dell’UE nell’esercizio del loro diritto alla libera circolazione.

La durata, che sarà uniforme in tutta l’UE, garantirà che le misure di viaggio continuino a essere coordinate, come richiesto dal Consiglio europeo a seguito dell’ultima riunione del 16 dicembre 2021. Le nuove regole, fanno sapere dalla Commissione, si basano sui risultati delle prove scientifiche attualmente disponibili. In particolare, il periodo di validità è stato stabilito tenendo conto degli orientamenti del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, che raccomandano di somministrare dosi di richiamo al più tardi sei mesi dopo il completamento del ciclo di vaccinazione primario. Il certificato rimarrà valido per un periodo di tolleranza aggiuntivo di tre mesi dopo i sei mesi raccomandati, per consentire l’adeguamento delle campagne di vaccinazione nazionali e l’accesso dei cittadini alle dosi di richiamo.

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Il certificato COVID digitale dell’UE, ha ricordato oggi la Commissione, è stato un successo, e continua a facilitare i viaggi in sicurezza per i cittadini di tutta l’Unione europea. Finora sono stati rilasciati nell’UE 807 milioni di certificati e circa 60 paesi e territori, in cinque continenti, hanno già aderito al sistema.

La Commissione ha inoltre adeguato le norme per la codifica dei certificati di vaccinazione. La modifica è necessaria per garantire che i certificati di vaccinazione attestanti il completamento del ciclo primario possano essere sempre distinti da quelli rilasciati a seguito di una dose di richiamo. Le dosi di richiamo, ancora, saranno registrate nel seguente modo: 3/3 per una dose di richiamo successiva a un ciclo di vaccinazione primario a due dosi; 2/1 per una dose di richiamo successiva a un ciclo di vaccinazione monodose o a una dose di un vaccino bidose somministrato a una persona guarita.

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Un nuovo termine che per Didier Reynders, Commissario per la Giustizia, contrasterà la frammentarietà di interventi adottati dagli Stati membri nel corso della pandemia:”Il certificato COVID digitale dell’UE è stato un successo. Dobbiamo mantenerlo tale e adeguarlo alle circostanze in evoluzione e alle nuove conoscenze. Se gli Stati membri adottassero misure unilaterali ritorneremmo alla frammentazione e alle incertezze che abbiamo sperimentato la primavera scorsa. Il periodo di accettazione di nove mesi per i certificati di vaccinazione darà ai cittadini e alle imprese la certezza di cui hanno bisogno per pianificare i viaggi con fiducia. Spetta ora agli Stati membri avviare rapidamente la somministrazione delle dosi di richiamo per proteggere la nostra salute e garantire viaggi sicuri”.

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L’atto è coerente con l’approccio adottato dalla Commissione nella sua proposta relativa a una nuova raccomandazione del Consiglio su un approccio coordinato per agevolare la libera circolazione in sicurezza durante la pandemia di COVID-19, a decorrere dal 25 novembre 2021. Secondo queste nuove norme UE per i viaggi all’interno dell’Unione, gli Stati membri devono accettare tutti i certificati di vaccinazione emessi se non sono trascorsi più di nove mesi dalla somministrazione dell’ultima dose del ciclo primario. Gli Stati membri non possono fissare un periodo più breve né uno più lungo.

Per lasciare il tempo necessario all’attuazione tecnica del periodo di accettazione e delle campagne di vaccinazione degli Stati membri per la somministrazione delle dosi di richiamo, le nuove norme dovrebbero applicarsi dal 1° febbraio 2022.