Certificato Covid digitale UE: il gateway è già operativo in sette Paesi.

La data di oggi segna un’altra tappa importante per il certificato COVID digitale UE con l’entrata in funzione del sistema tecnico predisposto a livello dell’UE per la verifica dei certificati in modo sicuro e nel rispetto della privacy dei passeggeri. Il certificato UE, proposto dalla Commissione per poter riprendere a viaggiare in sicurezza quest’estate, sarà gratuito, sicuro e accessibile a tutti e servirà a dimostrare che una persona è stata vaccinata contro il virus, o che è risultata negativa al test o che è guarita da un’infezione.

In seguito all’accordo politico sul regolamento che disciplina il certificato, raggiunto il 20 maggio tra il Parlamento europeo e il Consiglio, oggi è entrata in funzione la struttura portante tecnica del sistema dell’UE: il gateway dell’UE. Predisposto in soli due mesi, il gateway – realizzato da T-Systems e SAP e ospitato presso il centro dati della Commissione in Lussemburgo – consentirà la verifica degli elementi di sicurezza contenuti nei codici QR di tutti i certificati, di modo che i cittadini e le autorità siano certi della loro autenticità. Nessun dato personale verrà scambiato né conservato nel corso di tale processo. L’entrata in funzione del gateway completa, così, i lavori preparatori a livello dell’UE.

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Dal 10 maggio, 22 Paesi hanno già testato il gateway con successo e il regolamento relativo sarà applicato dal 1º luglio – con un periodo di transizione di sei settimane – ma tutti gli Stati membri che hanno eseguito i test tecnici con esiti positivi e sono pronti a rilasciare e verificare certificati possono già iniziare ad usare il sistema su base volontaria. Già oggi sette Stati membri –BulgariaCechia, Danimarca, Germania, Grecia, Croazia e Polonia – hanno deciso di connettersi al gateway e hanno iniziato a rilasciare i primi certificati UE, mentre alcuni paesi attenderanno che tutte le funzionalità siano disponibili a livello nazionale prima di cominciare a rilasciare i certificati Covid digitali UE. Molti altri Paesi aderiranno, invece, nei prossimi giorni e nelle prossime settimane.

Per Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno: “L’entrata in funzione del gateway è un passo importante che consentirà agli Stati membri di iniziare ad accedervi per rilasciare i certificati Covid digitali dell’UE. L’adesione di sette Stati membri è un buon inizio. Invito gli altri Stati a seguirli quanto prima. La preparazione tempestiva consentirà all’intero sistema di essere operativo entro il 1º luglio, data in cui la proposta entrerà in applicazione e l’UE sarà pronta per le riaperture di quest’estate”.

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Parere condiviso da Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la Sicurezza alimentare: “Il certificato Covid digitale dell’UE dimostra il valore aggiunto che soluzioni efficaci di sanità elettronica possono apportare ai nostri cittadini. È importante che nelle prossime settimane tutti gli Stati membri completino la messa a punto dei rispettivi sistemi nazionali di rilascio, conservazione e verifica dei certificati, in modo che il sistema sia operativo in tempo utile per le vacanze. I cittadini dell’UE sono impazienti di tornare a viaggiare e vogliono farlo in sicurezza. Il certificato UE è un passo fondamentale in questa direzione”.

Parallelamente al processo legislativo, la Commissione ha collaborato strettamente sull’attuazione tecnica con i rappresentanti degli Stati membri nell’ambito della rete eHealth, una rete volontaria che collega le autorità nazionali responsabili dell’assistenza sanitaria online. Il 21 aprile, sono state adottate le specifiche tecniche, fondate sugli orientamenti concordati a gennaio e aggiornati a marzo, nonché la bozza del quadro di fiducia concordato a marzo. Inoltre è stato elaborato con gli Stati membri un modello grafico per facilitare il riconoscimento dei certificati COVID dell’UE rilasciati in formato cartaceo.

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La Commissione ha anche sviluppato il software e le app di riferimento per il rilascio, la conservazione e la verifica dei certificati, al fine di agevolarne il lancio su scala nazionale. Il software e le app sono pubblicati su GitHub e utilizzati da 12 Stati membri.

Le più recenti informazioni sulle misure contro il coronavirus e sulle restrizioni di viaggio fornite dagli Stati membri, ricordano dalla Commissione, sono riportate sulla piattaforma Re-open EU.

Foto Sogaer