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Centrosinistra. Dai tempi degli slogan sul “cambio di passo” si è arrivati al 4° mese di esercizio provvisorio.

Dilettanti pericolosamente allo sbaraglio. Non potrebbe essere più azzeccata la descrizione del Campo largo al governo della XVII Legislatura in Sardegna. Centrosinistra, guidato dalla “decaduta” Alessandra Todde, oggi protagonista dell’approvazione dell’ennesima proroga dell’autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio, che dovrebbe restare in vigore fino al 30 aprile 2025.

Insomma, quattro mesi e ancora un triste nulla di fatto. Una decisione – diversamente dai tormentoni “programmazione” e “cambio di passo” ripetuti come un mantra dall’allora candidata alla presidenza – che certifica, se mai ce ne fosse stato il minimo dubbio, l’incapacità dell’Esecutivo regionale di fornire una programmazione economica degna di questo nome.

Il provvisorio, si sà, in Italia ha spesso il sapore del definitivo e l’attuale “nuovo corso” di “Todde e partners” continua a non rendersi protagonista di alcuna alzata d’ingegno, fatta eccezione (ovviamente ironicamente) per i “buoni (a nulla) servizi sanitari e qualche altra menata di piccolo cabotaggio propinata qua e là dall’armata brancaleone del centrosinistra. Ricordiamolo, fino a un anno fa protagonista di velenose filippiche circa l’incompetenza di Solinas e soci.

Nel frattempo, la Finanziaria prosegue il suo tortuoso cammino in terza commissione, dove oggi sono stati depositati ben 350 emendamenti. Segno evidente di un testo che, evidentemente, non convince nemmeno chi è chiamato a discuterlo. Senza contare i ritardi dovuti ai malumori in maggioranza che l’ipotesi della presentazione degli emendamenti “paraculi” potrebbe produrre nel breve periodo. D’altronde, non esiste manovra o assestamento finanziario senza qualche decina di miliardi di euro buttati in affidamenti diretti per rifare infissi, rinnovare parchi auto e finanziare qualche sagra e i murales degli spin off giovanili del Partito democratico sardo.

La legge di bilancio, ipoteticamente, potrebbe approdare in Aula il 7 o l’8 aprile, ma solo se l’opposizione accetterà di accorciare i tempi (quindi solo in caso di conferma anche delle poste in emendamenti puntuali per i consiglieri del centrodestra) rinunciando ai giorni previsti dal regolamento per la relazione di minoranza.

Insomma, mentre il centrodestra studia le sue contromosse, la Giunta Todde continua a navigare a vista, senza dare ai sardi alcuna certezza sul futuro delle finanze regionali.

Nulla di nuovo, nulla di ignoto!