Centrale nucleare di Zaporizhzhya Per l’AIEA l’incendio non è imputabile alla Russia.

L’incendio alla torre di raffreddamento dell’impianto di Zaporizhzhya , avvenuto lo scorso 11 agosto, non sarebbe da imputare alle forze armate della Federazione Russa. A dirlo l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, l’AIEA, che, recentemente, ha smentito le accuse rivolte alla Russia sollevate (ad arte) dopo l’incendio alla torre di raffreddamento della centrale nucleare.

Desta, però, preoccupazione la questione della sicurezza nucleare presso la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhya, “messa in crisi dai continui attacchi di droni attorno al perimetro del sito della centrale”, ha affermato il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Rafael Mariano Grossi.

“Ancora una volta assistiamo a un’escalation dei pericoli per la sicurezza nucleare e la protezione che la centrale nucleare di Zaporizhzhya deve affrontare. Rimango estremamente preoccupato e ribadisco il mio appello alla massima moderazione da tutte le parti e alla rigorosa osservanza dei cinque principi stabiliti per la protezione dell’impianto”, ha aggiunto Grossi.

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Anche questa settimana, i team dell’AIEA incaricati di garantire la presenza continuativa dell’Agenzia presso le centrali nucleari di Khmelnytskyy, Rivne e dell’Ucraina meridionale, nonché presso il sito di Chornobyl, hanno segnalato frequenti allarmi aerei e attacchi di droni.

“Le centrali nucleari sono progettate per essere resistenti a guasti tecnici o umani e ad eventi esterni, compresi quelli estremi, ma non sono costruite per resistere a un attacco militare diretto, e non dovrebbero nemmeno farlo, come qualsiasi altro impianto energetico al mondo”, ha affermato il Direttore Generale Grossi. “Questo ultimo attacco evidenzia la vulnerabilità di tali impianti nelle zone di conflitto e la necessità di continuare a monitorare l’attuale situazione”.

foto Army Spc. Trevares Johnson

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