Censura sui social: violazione del Regolamento sui servizi digitali? L’UE sotto pressione.
Il dibattito sulla censura sui social network si riaccende dopo le recenti dichiarazioni di Mark Zuckerberg, CEO di Meta, che ha ammesso l’esistenza di strumenti di moderazione controversi sulle sue piattaforme. Questi meccanismi, secondo le accuse, avrebbero limitato la libertà di espressione degli utenti nell’Unione Europea, sollevando dubbi sulla conformità con il Digital Services Regulation (DSA).
Il regolamento europeo stabilisce che qualsiasi moderazione sui social network debba rispettare i diritti fondamentali sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’UE, in particolare la libertà di espressione. Tuttavia, secondo gli eurodeputati Jorge Buxadé Villalba e Jorge Martín Frías (PfE), tale principio sarebbe stato violato non solo dai social network, ma anche dalle società di fact-checking, sia negli Stati Uniti che in Europa.
Di fronte a questa situazione, i due europarlamentari hanno interrogato la Commissione Europea chiedendo se verrà avviata un’indagine per verificare l’estensione di queste pratiche e il numero di utenti colpiti nell’UE e, ancora, se Ssono previste misure concrete, nell’ambito dello European Democracy Shield, per eliminare ogni forma di censura sulle piattaforme digitali, specialmente quelle di proprietà di aziende extraeuropee?
La Commissione, tramite il vicepresidente Virkkunen, ha ribadito il proprio impegno a proteggere la libertà di espressione, sia online che offline. Il Digital Services Act (DSA) non regolamenta direttamente i contenuti, ma impone obblighi di trasparenza e meccanismi di segnalazione per contrastare i contenuti illegali senza ledere i diritti fondamentali. Inoltre, Bruxelles ha già aperto procedimenti contro Meta nell’aprile e maggio 2024, per monitorare il rispetto delle norme europee.
Mentre l’European Democracy Shield punta a rafforzare la tutela della democrazia nell’UE, resta da vedere se la Commissione adotterà ulteriori misure contro la censura digitale.
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