Caucaso: non si fermano le ostilità tra Armenia e Azerbaigian.
Si sono riaccese negli ultimi giorni le ostilità tra le forze armate armene e azere lungo il corridoio di Lachin. Scontri, come ricordato dal Portavoce del Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE), Peter Stano, che hanno già causato morti e feriti: “L’Unione europea chiede l’immediata cessazione delle ostilità scoppiate lungo la linea di contatto tra i due Paesi. È essenziale ridurre l’escalation, rispettare pienamente il cessate il fuoco e tornare al tavolo dei negoziati.
“L’Armenia viola gravemente l’accordo trilaterale” secondo Baku che, attraverso un comunicato, ha evidenziato che “nel territorio dell’Azerbaigian, dove è temporaneamente dispiegato il contingente di mantenimento della pace russo, membri di formazioni armate armene hanno gravemente violato le disposizioni della dichiarazione del 10 novembre 2020 e il 3 agosto hanno commesso un atto terroristico e di sabotaggio contro le unità dell’esercito dell’Azerbaigian. Inoltre – ricorda la nota stampa del Governo azero -, membri di distaccamenti armati armeni hanno tentato di impadronirsi delle alture di Girkhgiz, situate su una catena montuosa che copre il territorio delle regioni di Kalbajar e Lachin, e di stabilirvi nuove posizioni di combattimento”.
La Repubblica dell’Azerbaigian ha recentemente affermato che la presenza delle forze armate armene e delle formazioni armate armene nei territori dell’Azerbaigian, dove sono temporaneamente di stanza le forze di pace della Federazione Russa, rimane una fonte di pericolo, in contrasto con la Dichiarazione Congiunta. Motivo per il quale è necessario smilitarizzare tali territori e procedere al ritiro completo delle truppe armene.
Sulla rinnovata escalation militare nel Nagorno-Karabakh la presidente della Delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con il Caucaso meridionale, Marina Kaljurand, ha stigmatizzato “le recenti violazioni del cessate il fuoco sulla linea di contatto del Nagorno-Karabakh e in particolare l’operazione militare lanciata dall’Azerbaigian il 3 agosto intorno al corridoio di Lachin e nella sezione nord-occidentale”, esprimendo rammarico per la “perdita di vite umane da entrambe le parti”: “Invito tutti gli attori a mostrare la massima moderazione e a sottolineare che tutte le unità militari devono ritirarsi nelle loro posizioni in linea con la dichiarazione trilaterale del 9 novembre 2020”.
Foto di Makalu da Pixabay