Caso Eriksen, Ivo Pulcini: “Pessimo esempio per giovani”.
“È un pessimo messaggio che si dà alle nuove generazioni, ai giovani che seguono lo sport. Non darei risalto sulla stampa a queste scelte che considero non prudenti”. Non usa giri di parole Ivo Pulcini, cardiologo specialista in medicina dello sport, consigliere dell’Ordine dei medici, stella d’oro al merito sportivo e Direttore sanitario della Lazio, entrato a gamba tesa sulla ‘vicenda Eriksen’ e sul ritorno in campo del centrocampista danese con la maglia della squadra inglese del Brentford dopo l’arresto cardiaco agli Europei e l’innesto di un defibrillatore sottocutaneo.
“Christian Eriksen – spiega all’Agenzia DIRE il cardiologo – è stato miracolato per quanto riguarda la vita e, adesso, è stato ‘miracolato’ per lo sport. Questa incongruenza, logicamente, va a scapito dei benpensanti, delle persone competenti che guardano al futuro dell’uomo, prima ancora che dell’atleta. Farlo giocare in Italia non è ammesso, fortunatamente aggiungo, perché usiamo un metro di grande prudenza, perché prima dell’atleta tuteliamo la vita. Ora, supponiamo che vada tutto bene: Eriksen ha vinto un’altra volta. Il calcio, però, non è uno sport singolo ma collettivo, in cui i contatti non sono casuali né rari. Se durante un contatto si rompe il defibrillatore, si rompe questa macchina salvavita, lascio solamente a chi ci legge il giudizio e, logicamente, la giusta preoccupazione. Anche se questo significa guadagnare enormemente, non darei mai consigli in questa direzione né a mio figlio néad un mio paziente”.
“Il cuore di Eriksen – conclude Pulcini – non è perfettamente sano, perché se lo fosse non avrebbe avuto bisogno dell’impianto di questo strumento”.
Foto di Phillip Kofler da Pixabay