Caro voli, NI: “Ogni anno impennata delle tariffe”. Commissione Ue: “Norme flessibili”.
Come ogni anno, in vista delle festività natalizie, si assiste alla puntuale impennata delle tariffe aeree per i collegamenti verso il sud Italia e le isole, con astronomici picchi di prezzo che rendono tali spostamenti un lusso per pochi o un grande sacrificio. Un problema ricordato recentemente anche dai deputati del gruppo dei Non Iscritti, Laura Ferrara e Mario Furore che hanno chiesto alla Commissione se l’attuale uso degli algoritmi di prezzo sia conforme al regolare funzionamento del mercato e se sarà riconosciuta una maggiore flessibilità in materia di aiuti di Stato e di obblighi di servizio pubblico al fine di garantire i collegamenti di base nelle zone remote e insulari.
A nome della Commissione europea, Adina Vălean, commissaria per i trasporti, ha confermato l’esistenza di indagini sui recenti aumenti delle tariffe aeree. “Molti fattori possono incidere sulle tariffe aeree, tra cui la domanda repressa a seguito della pandemia di COVID-19, l’aumento dell’inflazione, l’aumento dei prezzi del carburante, il costo della manodopera, nonché i costi sostenuti per far fronte a esternalità ambientali o a limitazioni della capacità delle vie di comunicazione aeree e terrestri. Tuttavia la Commissione non ha riscontrato alcuna prova del fatto che l’uso di algoritmi di tariffazione comprometta il buon funzionamento del mercato o distorca la concorrenza. La Commissione – prosegue l’esponente dell’Esecutivo von der Leyen – prende inoltre atto delle preoccupazioni legate al fatto che le tariffe aeree verso le regioni meridionali e insulari dell’Italia siano sempre state più elevate nel periodo precedente il Natale, che è tradizionalmente un periodo di domanda molto elevata su molte rotte. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) ha recentemente avviato un’indagine di settore sull’utilizzo di algoritmi di tariffazione sulle rotte che collegano l’Italia continentale alla Sicilia e alla Sardegna”.
Nel merito degli aiuti di Stato Valean ha poi ricordato che “ai sensi del diritto dell’UE, gli Stati membri possono definire obblighi di servizio pubblico, in particolare in termini di prezzo, per garantire livelli minimi di servizio e connettività territoriale. La Commissione ritiene che, in caso di reale fallimento del mercato, le norme in materia di obblighi di servizio pubblico siano sufficientemente flessibili per consentire agli Stati membri di garantire una connettività adeguata all’interno dell’UE, in particolare verso regioni remote e insulari. Esistono oggi norme in materia di aiuti sociali a favore dei residenti di regioni remote. La Commissione ritiene che tali norme offrano agli Stati membri sufficiente flessibilità per concedere aiuti di Stato a favore dei consumatori finali, ove necessario”.