Capitale italiana della Cultura 2025: vince Agrigento.

Agrigento è la Capitale italiana della Cultura 2025. A proclamarla oggi è stato il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, nel corso di una cerimonia che ha visto coinvolti i rappresentanti delle dieci città finaliste: Agrigento, Aosta, Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia). In collegamento anche i sindaci delle città di Bergamo e Brescia, Capitali della cultura in carica, di Pesaro, città a cui passeranno il titolo il prossimo anno e di Gorizia, Capitale europea della cultura 2025 insieme a Nova Gorica. 

La città vincitrice, grazie anche al contributo statale di un milione di euro, potrà mettere in mostra i propri caratteri originali e i fattori che ne determinano lo sviluppo culturale. Agrigento, in particolare, l’ha spuntata rispetto alle altre finaliste poiché il suo progetto “Il sé, l’altro e la natura”, “ha risposto in modo organico all’obiettivo di presentare a un pubblico vasto un programma di grande interesse a livello territoriale, ma anche nazionale e internazionale”, si legge nella motivazione della Giuria.

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Tra i primi a commentare la notizia, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani: “Il governo della Regione è pronto a dare il proprio supporto e a fare la propria parte perché Agrigento possa cogliere per intero tutte le opportunità di crescita offerte da questo prestigioso ruolo. Un titolo che la città merita non soltanto per la sua storia, i suoi monumenti, per gli autori che sono patrimonio di tutto il Paese e dell’Europa intera”.

Anche in questa edizione di “Capitale italiana della cultura” per l’anno 2025, verrà avviata l’iniziativa “Cantiere città”, dedicata a tutte le città finaliste: un progetto di formazione ed empowerment per consolidare le idee e le competenze delle amministrazioni finaliste. Con questa iniziativa il Ministero della cultura risponde all’esigenza, manifestata dalle stesse città, di non disperdere il loro capitale progettuale. Il Segretariato Generale del Ministero con la Direzione generale Educazione ricerca e istituti culturali e in collaborazione con la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali intendono valorizzare i progetti, di alta qualità, con cui le città hanno partecipato: partendo da quelli, con un percorso di capacity building dedicato, verrà offerto alle finaliste di tutto il territorio nazionale una preziosa occasione di consolidamento delle capacità progettuali,  favorendo la nascita di nuove reti e l’individuazione di soluzioni che ne favoriscano la sostenibilità. Si conferma, con questo progetto, quanto cruciale sia il ruolo della formazione per la crescita del settore culturale e per lo sviluppo sociale ed economico delle città. 

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Istituto nel 2014 e di durata annuale, il riconoscimento di Capitale italiana della cultura è stato fin qui detenuto nel 2015 dalle città di Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena – che hanno condiviso l’esperienza nell’edizione d’esordio che ha attribuito il titolo alle finaliste del titolo di capitale europea della cultura vinto da Matera per il 2019. Successivamente è stato attribuito a Mantova (2016), Pistoia (2017), Palermo (2018) e Parma per il 2020, poi esteso anche al 2021 a causa dell’emergenza sanitaria. Per il 2023 Bergamo e Brescia condividono il titolo di Capitali italiane della cultura, una scelta voluta dal parlamento a favore dei territori duramente colpiti dalla prima fase emergenziale della pandemia per Covid-19; nel 2024 toccherà alla già designata Pesaro.  

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