Cambiare la schifosa legge elettorale. Parte la raccolta firme in Sardegna.

Porre fine alla “porcata” dell’attuale legge elettorale in Sardegna che, dal lontano 2013, di fatto, esclude ogni candidato e coalizione indipendente all’accesso all’Aula dei sardi, ovvero al Consiglio regionale della Sardegna.

Una stortura democratica che va avanti (nonostante le false “fughe in avanti” dei rappresentanti politici locali) ormai da 12 anni e contro la quale scende in campo la rete “SarDegna Iniziativa Popolare”, attraverso il lancio di una raccolta firme per una proposta di legge elettorale.

Azione, come già visto con la Pratobello, che non potrà che risolversi in un nulla di fatto ma che ricorda (per chi ha ancora senso critico) lo scarso tenore democratico nell’Isola, con una legge elettorale, caratterizzata da un doppio sbarramento e da un premio di maggioranza.

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“A parole, tutti hanno detto di voler cambiare la legge elettorale, ma non è mai seguito niente – denuncia Leandro Cossu, uno dei responsabili della Rete SarDegna – con questa proposta di legge, portiamo in Consiglio le istanze che rimettono al centro i valori di democrazia e uguaglianza del suffragio universale. Le leggi elettorali non devono avvantaggiare nessuno se non essere rispettose della volontà politica degli elettori”.

La raccolta firme ha avuto inizio ufficiale il 27 febbraio ed è già possibile firmare in ogni Comune e presso i banchetti organizzati in tutta l’isola.

“Alcuni hanno paura che anche per questa raccolta firme rimarremo inascoltati. A me questa parola non convince, sembra che la discussione in Aula sia una intercessione della Presidente e del Consiglio. In realtà, presentare leggi, con le sottoscrizioni necessarie, è una nostra prerogativa”, conclude Cossu.

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