Cala l’abbandono scolastico ma permangono i divari territoriali in Italia. Sardegna oltre il 17%.
Cala l’abbandono scolastico nel 2023, dall’11,5 del 2022 al 10,5% del 2023, ma rimangono i divari sociali e territoriali nel Paese, specialmente in Sardegna e in Sicilia dove le percentuali vanno anche oltre il 17%. Italia, ancora, tra i maggiori Stati membri con la maggiore incidenza di abbandono scolastico.
L’Italia, infatti, rientra tra i Paesi dove il problema degli abbandoni precoci resta più consistente. Nel 2023 è il quinto Paese con più abbandoni (10,5%), dopo Romania (16,6%), Spagna (13,7%), Germania (12,8%) e Ungheria (11,6%).
Permane, ancora, un forte gap di genere nell’incidenza delle uscite precoci dal sistema di istruzione. “A fronte di una media di circa un giovane su 10 che abbandona, il rapporto sale di quasi 3 punti percentuali tra i maschi – spiegano da Fondazione Openpolis -. Oltre il 13% dei ragazzi tra 18 e 24 anni ha infatti lasciato gli studi o la formazione prima del tempo, contro il 7,6% delle ragazze”.
Ancora più ampia è la distanza rispetto alla cittadinanza. Tra i giovani italiani, la quota di uscite precoci dal sistema educativo scende al 9%, rispetto al 10,5% medio nel 2023. Tra i ragazzi stranieri al contrario sale al 26,8%.
Costituisce un altro aspetto critico il permanere di divari piuttosto ampi in termini di abbandono scolastico tra i diversi territori del Paese. È infatti più contenuto nel centro Italia (7%) e nel nord (dove è compreso tra 8 e 9%) rispetto al mezzogiorno. Nel sud continentale si attesta al 13,5%, mentre nelle isole raggiunge il picco massimo (17,2%). Tra le regioni, spiccano infatti le due isole: in Sardegna l’incidenza degli abbandoni precoci raggiunge il 17,3%, in Sicilia il 17,1%. Tuttavia mentre nella seconda si registra una riduzione rispetto al 2022 (quando i giovani con al massimo la licenza media erano il 18,8%), nella prima si rileva un incremento: dal 14,7% del 2022 al 17,3% attuale. Seguono, con valori superiori al 16%, la provincia autonoma di Bolzano e la Campania.
Preoccupa, infine, il pesante gap in materie chiave come l’italiano e la matematica, concludono da Fondazione Openpolis.