Cagliari. Un’estate senza Covid e incivili
Oggi il Sindaco Paolo Truzzu ha firmato l’Ordinanza 33. Le disposizioni del nuovo provvedimento avranno effetto dal 1° giugno al 31° ottobre e prevedono il divieto di vendita per asporto, anche attraverso distributori automatici, di bevande alcoliche in qualunque contenitore e di ogni altra bevanda in contenitori di vetro dalle ore 22:00 alle ore 6:00 di tutti i giorni feriali, festivi e prefestivi, nei quartieri di Marina, Stampace, Castello e Villanova.
Per tutelare il decoro urbano e prevenire atti di indubbia maleducazione civica, l’Ordinanza prescrive, inoltre, il divieto di consumare nelle vie e strade pubbliche, salvo le aree in uso a qualsiasi titolo per l’esercizio dell’attività di ristoro e nelle aree ad esse antistanti e contigue, bevande alcoliche e/o superalcoliche contenute in qualsiasi contenitore dalle ore 22:00 alle ore 6:00 di tutti i giorni feriali, festivi e prefestivi, nei quartieri di Marina, Stampace, Castello, Villanova, comprese la Piazza Matteotti, la Piazza del Carmine, la Piazza Dettori (compreso Vicolo Collegio e Scalette Santa Teresa) la Piazza San Sepolcro, la Piazza Santa Restìtuta, la Piazza Savoia, la Piazza Sant’Eulalia, la scalinata che collega Piazza Annunziata con via Mameli, le scalinate della chiesa di Sant’Anna, nel viale Europa, nel Parco della Musica e nel lungomare Poetto.
Un’Ordinanza che estende i divieti per il consumo di bevande alcoliche anche al Lungomare Poetto, salvo che nelle aree in uso a qualsiasi titolo per l’esercizio dell’attività di ristoro e nelle aree ad esse antistanti e contigue.
Giro di vite anche per le botteghe, empori, market e minimarket, con superficie inferiore a 150mq e aventi nella loro offerta commerciale giornaliera bevande alcoliche e/o superalcoliche. Per loro l’attività dovrà restare chiusa dalle 21 alle 6 del mattino.
Sarà compito degli esercenti lo smaltimento, la custodia dei contenitori vuoti, onde evitarne l’asporto da parte degli avventori, e l’affissione dell’informativa per l’utenza all’interno dei propri esercizi.
La violazione delle prescrizioni comporterà per i trasgressori, una multa fino a 500 euro.
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