Cagliari si ferma per la Meloni. La leader alla sinistra: “Hanno paura di un’Italia meritocratica”.

Oggi la principale città della Sardegna si è fermata per lei, per la Leader di Fratelli d’Italia. In una parola per Giorgia. Una kermesse aperta da un grintoso (quanto mattatore consumato) Paolo Truzzu: “Benvenuti nella città più bella del mondo” ha esordito il primo cittadino di Cagliari che, dopo una serie di ringraziamenti, ha snocciolato ai presenti la storia di un sogno, di una “giovane donna di origini sarde ma dall’accento romano”. Giorgia appunto!

Giorgia Meloni, foto https://www.facebook.com/giorgiameloni.paginaufficiale
Giorgia Meloni, foto https://www.facebook.com/giorgiameloni.paginaufficiale

Proprio la leader del principale partito italiano (come ricordato quasi quotidianamente dai sondaggi elettorali) è stata protagonista di un siparietto con un giovane contestatore in apertura. Superato lo scambio di battute sul rispetto e sulla divergenza di opinioni, Giorgia si è subito lanciata sulla questione della libertà di parola per poi rimarcare “i successi” ottenuti dal primo cittadino di Cagliari: “Quando leggo i dati di Cagliari, di come la città è risalita in molte classifiche in questi mesi son fiera di una classe dirigente che può vantare Fratelli d’Italia”. Insomma è chiaro che la leader di FdI – ricordiamolo la “giovane donna di origini sarde ma dall’accento romano” – non vive a Cagliari. Una città dove proprio dietro il Palazzo comunale, negli ultimi mesi, tra via Mameli, viale Trieste e nelle vicinanze di via Asproni, si sono consumati diversi casi di aggressione a scopo di rapina. Senza contare – riflettendo sulla qualità della vita in città – la pulizia delle strade del centro: questioni sotto gli occhi di tutti/e. Che dire, ancora, dei servizi per i giovani e delle politiche giovanili a Cagliari. Assolutamente nulla è stato fatto negli ultimi 3 anni. Nessuna innovazione, in particolare, è stata proposta per sostenere i giovani cagliaritani, ovvero “il futuro della comunità locale”. Un paradigma immutabile, come confermato anche dall’esito dell’ultima gara pubblica per la gestione del servizio Informagiovani cittadino. Ma questa è un’altra storia che ha poco a che vedere con la visita elettorale della leader di Fratelli d’Italia.

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Proprio la Meloni, tralasciando i contenuti e la spiegazione del proprio programma politico, si è poi lanciata all’attacco dell’egemonia di potere della sinistra: “Loro hanno paura di un’Italia meritocratica. Nella mia Italia non interessa se sei di sinistra o di destra, conta quanto vali perché uno non vale uno a casa mia”.

Un fiume in piena che piuttosto che approdare ad un discorso di più ampio respiro, o meglio, da leader, si perde, purtroppo, nella banalità e nella “polemichetta” contro la Dad, la scuola progressista di sinistra, le concessioni demaniali per i balneari, il reddito di cittadinanza e le scelte sbagliate del Governo Draghi. Il tutto, ovviamente, senza mai entrare nel merito di alcuna politica e soluzione concreta.

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Voli pindarici che passano ancora dalla tassazione sul lavoro “più assumi meno paghi” e, ancora, “assumere deve convenire” (come e con quali risorse pubbliche FdI finanzierebbe tali iniziative non è dato saperlo), fino ad arrivare alla narrazione sull’immigrazione: “Immigrazione e diritto d’asilo sono cose diverse e se le mescoli colpisci il più debole. Rischiamo di non poter dare protezione a chi scappa dalla guerra perché abbiamo dato priorità a persone che non scappano da nessuna guerra. L’immigrazione illegale di massa – prosegue la Meloni – è uno strumento in mano ai grandi poteri forti per rivedere al ribasso i diritti dei lavoratori”. In sintesi le cooperative si arricchiscono, le donne si prostituiscono e gli uomini stanno negli angoli delle strade a spacciare droga…

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Ma come è possibile arrivare al 25% nei sondaggi in Italia senza mai proporre nulla di sostanziale? In questo Paese – dovendo usare le parole di Giorgia – “si fanno proprio cose senza senso”.

 foto https://www.facebook.com/giorgiameloni.paginaufficiale