Cagliari: in aumento le malattie sessualmente trasmissibili tra i giovani.
I casi di malattie sessualmente trasmissibili (MST) sono in costante aumento e, stando all’Organizzazione mondiale della sanità, circa un terzo sono contratte dai giovani sotto i 25 anni.
Secondo gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità (2021), in Italia c’è stato un aumento dei casi, con un +17,6% rispetto al 2020. Questi dati, spiega Laura Atzori, direttrice di Dermatologia del San Giovanni di Dio, “provengono da centri “sentinella”,12 su tutto il territorio Nazionale, dei quali fa parte l’ambulatorio MST dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, che si trova al San Giovanni di Dio”.
“Ogni hanno – prosegue – riceviamo circa mille nuovi pazienti, con una media di 150-200 visite al mese includendo i pazienti già seguiti. Le principali infezioni sono i condilomi, ovvero la manifestazione clinica classica dell’infezione da HPV, seguita dalla sifilide, dalle uretriti e cerviciti clamidiali e non clamidiali, mentre è più rara la gonorrea vera e propria. Molte persone non hanno mai fatto un test dell’HIV e circa 1 paziente ogni 10 dagli screening risulta essere sieropositivo”.
Le infezioni sessualmente trasmissibili (IST) spesso si manifestano con un quadro sintomatico molto sfumato e aspecifico, come: secrezioni anomale dai genitali, dolore pelvico, comparsa di prurito e/o escrescenze nelle regioni dei genitali, dell’ano, disuria, pollachiuria (necessità di urinare più volte durante il giorno), stranguria (emissione dolorosa e intermittente di urina), dolore e/o sanguinamento durante o dopo i rapporti.
“L’incidenza dei contagi non riesce a calare, basti pensare che ogni anno 1 adolescente su 20 contrae una MST e per alcune patologie, come la clamidia, continua ad aumentare l’incidenza”, ha aggiunto Anna Maria Fulghesu, ginecologa e referente dell’ambulatorio dell’infanzia dell’adolescenza dell’Aou di Cagliari
Le modalità di trasmissione delle IST, prosegue la ginecologa Fulgheu, “sono rapporti sessuali genitali, orali, anali o in alcuni casi anche solo per contatto cute-mucosa. In alcuni casi può avvenire tramite trasfusioni, il contatto con ferite, scambio di siringhe, tatuaggi e piercing. Ma anche il passaggio diretto dalla madre al feto o al neonato durante i periodi di gravidanza, parto e allattamento. Il contagio è veicolato anche tramite l’uso di sex toys, biancheria intima e servizi igienici“.
Un allarme crescente è legato, aggiunge la direttrice della Dermatologia Laura Atzori, “dall’abuso di sostanze psicoattive disinibenti e stimolanti, il cosiddetto chem-sex. L’età sempre più precoce del primo rapporto, lo scarso o non adeguato utilizzo del preservativo, anche perché si assumono contraccettivi orali per evitare gravidanze non desiderate, sono tra i fattori più importanti nel mantenere elevato il rischio di contrarre infezioni”.