Cagliari: al via il restauro di Palazzo Accardo.
Palazzo Accardo, uno degli edifici simbolo della città di Cagliari, sta per tornare a nuova vita. Progettato dall’architetto Dionigi Scano, fu costruito tra il 1889 e il 1891, con una destinazione prevalentemente residenziale. Fabbricato acquistato nel 2017 dalla famiglia Fanari, titolare dell’omonimo caseificio oristanese, con l’obiettivo di realizzarvi appartamenti di pregio, alcuni dei quali destinati all’ospitalità: “L’idea ricettiva – ha spiegato Rosetta Fanari – potrebbe essere quella principale ma dobbiamo valutare anche le altre proposte in base alle esigenze del mercato. Una cosa che mi sento di dire per tranquillizzare tutti i cagliaritani è che lo storico Caffè Svizzero resterà al suo posto”.
Progetto di restauro seguito dagli studi di architettura Vairano di Torino e DMC di Cagliari: “Nel corso della mia carriera – ricorda Norberto Vairano – mi sono confrontato molte volte con edifici storici di grande valore sia architettonico che simbolico, ma il Palazzo Accardo ha suscitato in me uno stupore del tutto nuovo, per l’eleganza e per la qualità alta dell’edificio. Opereremo all’interno con un progetto di rifunzionalizzazione senza stravolgere le forme originarie, ma agendo laddove in passato si sono attuati degli interventi poco coerenti con la natura del manufatto. Recupereremo tutto il possibile come i pavimenti o i decori esterni in facciata, il tutto con un’attenzione precisa alle strategie di risparmio energetico e a soluzioni di impatto minimo”.
Nessun stravolgimento dunque, ma un intervento che manterrà identica la struttura architettonica e conserverà laddove possibile tutti gli elementi di pregio originali sia all’esterno che all’interno. In questa prima fase particolare attenzione sarà riposta per la messa in sicurezza, il restauro e risanamento conservativo delle parti esterne e della copertura con l’intento, innanzitutto, di porre fine all’avanzato stato di degrado che, nel caso delle coperture, significa anche porre fine alle gravi infiltrazioni d’acqua che corrono lungo i muri perimetrali. Apposite indagini conoscitive portate avanti da esperti del settore sulle condizioni dell’edificio hanno reso evidente la necessità di un importante intervento di restauro dei materiali e degli elementi costitutivi originari. Solo nelle ipotesi di degrado totale, in cui non sarà possibile recuperare gli elementi originali, di concerto con la Soprintendenza, che ha il compito di monitorare, valutare e autorizzare passo passo ogni singolo intervento, sarà possibile ricorrere a materiali che abbiano però caratteristiche morfologiche, cromatiche e lavorazioni analoghe.
Se l’imperativo categorico è quello di salvaguardare la storia e il valore architettonico e simbolico del Palazzo, certamente le moderne tecnologie permetteranno di realizzare impianti di ultima generazione per un comfort di alto livello che metta d’accordo tradizione e innovazione. A questo proposito il giovane architetto cagliaritano Marco Fois sta conducendo su Palazzo Accardo, all’interno del Master BIM dell’Università di Pisa, un project work che ha come tema l’HBIM (Heritage Building Information) cioè il recupero degli edifici esistenti, in particolare quelli di alto valore storico, con la metodologia di lavoro BIM.
Al termine di questo primo intervento, la cui durata è stimata in circa sei mesi, torneranno agli antichi splendori le imponenti serie di arcate che formano le aperture del piano terra, le ricche decorazioni e i caratteristici balconi, in parte sporgenti e in parte a filo, della facciata. Riemergeranno i pilastri verticali a fasce con capitello ionico e la fascia decorativa posizionata al di sotto del cornicione sporgente, che costituisce il tratto distintivo più originale dell’edificio, caratterizzato dall’uso di mattoni rossi e arricchita da una molteplicità di fregi di derivazione liberty, anch’essi in laterizi rossi.
“Siamo felici che si stia lavorando per restituire ai cagliaritani una perla della nostra città”. Così il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, ha commentato i lavori di restauro del Palazzo Accardo. “Il fatto che Cagliari abbia la possibilità di riscoprire la bellezza di uno dei suoi simboli è molto importante. In un mondo sempre più ‘liquido’, i simboli acquistano un prestigio ancora maggiore perché fanno parte della nostra identità e ci aiutano a ricordare il percorso che le nostre comunità hanno fatto, lasciando anche un messaggio a chi verrà dopo di noi. E ora la struttura potrà essere fruita con modalità nuove ma sempre nella salvaguardia del suo valore e della sua funzione storica. Accanto a questa attività privata, il Comune, entro il prossimo mese e con la speranza di concluderli all’inizio del prossimo anno, avvierà i lavori di restauro della Cripta di Sant’Agostino situata all’interno dello storico palazzo e anche essa patrimonio della comunità da rendere fruibile e visitabile”.