Buoni (a nulla) servizi sanitari, Truzzu: “Con gestione Aspal Bartolazzi commissariato”.

Oltre le questioni di opportunità (e di conoscenza dei processi sanitari da parte dell’attuale Giunta di Alessandra Todde), i nuovi buoni (a nulla) servizi sanitari si stanno trasformando – prima ancora di essere erogati – in un vero e proprio boomerang per l’attuale Esecutivo regionale.

Lo ha rimarcato oggi il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Paolo Truzzu, evidenziando “la sottrazione di competenza” operata dalle parti dell’assessorato al Lavoro a scapito delle prerogative dell’assessorato guidato da Armando Bartolazzi.

“Il ruolo dell’assessore Bartolazzi è sempre più sbiadito. Non solo depotenziato dal partito più forte della coalizione del centrosinistra, il Pd, che ha proposto una sua riforma sanitaria, fortemente alternativa rispetto al progetto ipotizzato dell’Assessore della Sanità, ma commissariato anche all’interno della Giunta regionale da qualche collega molto ambiziosa, che puntava, e certamente punta ancora, alla poltrona di via Roma, tanto da voler gestire, attraverso l’Aspal, alcuni fondi destinati alle spese sanitarie”.

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Un commento, tutto sommato condivisibile, nonostante la caratura dell’esponente di minoranza, capace (se mai ce ne fosse bisogno) di mettere in evidenza i problemi di coesione all’interno delle forze di maggioranza.

“Che l’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro sia incaricata della gestione della misura, occupandosi, tra i vari adempimenti, del pagamento delle prestazioni erogate alle strutture sanitarie, appare perlomeno inappropriato e inopportuno. Non risulta, infatti, che tra i compiti Istituzionali dell’Agenzia vi sia l’erogazione di prestazioni sociali o di interventi per ridurre la povertà. Inoltre, il nuovo e ulteriore accreditamento dei privati con l’Aspal appare un inutile doppione con aggravio dei costi burocratici e un pericoloso tentativo di mettere le strutture sanitarie sotto il controllo politico”.

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Sullo sfondo, secondo Truzzu, ci sarebbero altri punti critici legati alla nuova delibera approvata dalla Giunta Todde: “La delibera che istituisce i ‘buoni sanitari’ presenta anche possibili profili di illegittimità con riferimento ai privati autorizzati. Sarebbe opportuno ritirare la delibera e riproporla in forma corretta, ma è evidente che per la maggioranza di centrosinistra, impegnata a litigare su riforma e Assessorato, sia assolutamente complicato”.

Nel frattempo, si continua a ignorare, da entrambe le parti (ma studiare in Consigio regionale non si può?) l’esistenza del percorso di tutela. Bei c**** di legislatori ed esponenti dell’Esecutivo che abbiamo anche a questo giro!