Bulgaria. Il Parlamento europeo chiede maggior rispetto per i valori dell’UE.

Nella risoluzione adottata in data odierna il Parlamento europeo ha chiesto alle autorità bulgare di garantire che i principi della democrazia, dello Stato di diritto e dei diritti fondamentali “siano rispettati appieno e senza condizioni”.

Una decisione, adottata con 358 voti favorevoli, 227 contrari e 56 astensioni, che ha espresso a nome del PE il pieno sostegno alle legittime richieste del popolo della Bulgaria e alle aspirazioni che esso nutre in materia di giustizia, trasparenza, assunzione di responsabilità e democrazia”.

Nel corso della votazione i deputati hanno anche condannato “l’intervento violento e sproporzionato della polizia”, in particolare per il presunto uso della forza contro donne, minori e giornalisti, così come “gli audit illeciti ed eccessivi” nelle imprese private che sostengono le proteste.

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NeI testo della risoluzione, si rileva un “deterioramento significativo nel rispetto dei principi dello Stato di diritto, della democrazia e dei diritti fondamentali, in particolare per quanto riguarda l’indipendenza della magistratura, la separazione dei poteri, la lotta alla corruzione e la libertà dei media”.

Tra le altre preoccupazioni espresse dai deputati figurano le possibili modifiche alla legge elettorale in prossimità delle prossime elezioni parlamentari e lo stato dei diritti fondamentali, ad esempio per quanto riguarda le espressioni di odio, la discriminazione sessuale e di genere, i diritti di Rom e dei richiedenti asilo.

Criticità che si sommano alle campagne diffamatorie e violenze contro i giornalisti in Bulgaria che per gli eurodeputati dimostrano inequivocabilmente il deterioramento della libertà dei media, della trasparenza e della mancanza di diversità nella proprietà dei media.

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Il relatore Juan Fernando López Aguilar (S&D, ES) in riferimento alla Bulgaria ha ricordato che “le accuse di corruzione giudiziaria e i procedimenti giudiziari di natura politica proliferano. Assistiamo a una crescente influenza del governo sui media pubblici, all’applicazione del clientelismo nei confronti dei media privati e alla brutalità della polizia e alla soppressione dei diritti delle minoranze”.

foto Europarl.europa.eu