Bosnia-Erzegovina: il Consiglio proroga il quadro per le misure restrittive fino al marzo 2026.
Il Consiglio europeo ha deciso oggi di prorogare per altri due anni, fino al 31 marzo 2026, il quadro delle misure restrittive in considerazione della situazione in Bosnia-Erzegovina. Una decisione imbarazzante alla luce del copioso supporto, oltre ogni misura, garantito dall’Unione europea all’Ucraina. Ricordiamolo, uno dei Paesi più corrotti al mondo e nel quale lo Stato di diritto non è propriamente applicato e rispettato.
Nella piccola Bosnia ed Erzegovina, invece, dove gli appetiti economici non sono paragonabili a quelli in gioco da anni in Ucraina, l’Unione Europea, invece, fa la voce da leone, ricordandosi dei principi democratici e del rispetto dello Stato di diritto, applicando, in questo caso, misure restrittive mirate a individui o entità che minano la sovranità, l’integrità territoriale, l’ordine costituzionale e la personalità internazionale della Bosnia-Erzegovina, in particolare contro rappresentanti della Srpska Republika, entità del Paese a maggioranza serbo-bosniaca.
Le misure restrittive previste da questo quadro consistono nel congelamento dei beni, nel divieto di mettere a disposizione fondi e nel divieto di viaggio nell’UE per le persone fisiche.
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