Bonus Casa, l’allarme della Confartigianato Sardegna: “A rischio imprese e posti di lavoro”.

C’è allarme tra le imprese del sistema casa della Sardegna per il taglio delle detrazioni fiscali sugli immobili che, negli ultimi 20 anni, incentivando la riqualificazione energetica e la ristrutturazione degli immobili, l’acquisto di mobili e la cura del verde, quindi consentendo detrazione per le spese effettuate, hanno prodotto lavoro per le aziende e risparmio per le famiglie.

Il comparto delle Costruzioni sull’Isola conta 22.946 imprese di cui 18mila pari all’81% operano nell’edilizia e le restanti 4mila, pari al 19%, nell’installazione d’impianti. L’artigianato che conta 13.164 imprese, rappresenta il 57,4% delle imprese delle Costruzioni, di cui 10mila appartengono al settore dell’edilizia e 3mila operano nell’installazione d’impianti. Negli ultimi 5 anni il numero di imprese del settore, causa ‘effetto superbonus’, sono aumentate di 618 unità (+2,8%) e l’artigianato ha contribuito al 54% di questo incremento registrando 336 imprese delle costruzioni in più (+2,6%). Mentre nell’ultimo anno per il totale imprese si osserva una situazione di stallo e per l’artigianato, che seppur a riti meno accentuati, continua la fase di crescita (+1,3%).

“La nostra preoccupazione è data dal fatto che i tagli proposti dal Governo sui bonus edilizi saranno profondi e, di conseguenza, il numero dei lavori che verranno effettuati saranno destinati a calare drasticamente sin dall’inizio dell’anno prossimo – afferma Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – dal 1° gennaio, infatti, la detrazione sulle ristrutturazioni passerà dal 50 al 36%, con il tetto di spesa che dagli attuali 96mila euro arriverà a 48mila. Una sforbiciata netta ci sarà anche per gli interventi di riqualificazione energetica la cui percentuale dal 65% scenderà al 36%. Fine senza appello, invece, per quelli legati al verde e all’arredamento”. “Insomma – aggiunge il Presidente – tra imprese dell’edilizia, dell’impiantistica, del giardinaggio e della produzione di mobili, a rischio migliaia di imprese e decine di migliaia di addetti e non possiamo permettercelo”.

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A certificare l’importanza dei vari bonus casa sono i 165milioni di euro che, nel 2023, i contribuenti sardi hanno detratto dall’IRPEF da un totale investimenti che ha raggiunto i 200milioni di euro per interventi a tutela del patrimonio edilizio privato, effettuati per la quasi totalità dalle imprese sarde dell’edilizia, dell’impiantistica, del verde e della produzione di mobili e complementi d’arredo.

I numeri arrivano dall’analisi del comparto dal titolo “Costruzioni e detrazioni sistema casa Sardegna” dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, che ha analizzato i dati UnionCamere-InfoCamere, ISTAT e MEF dal 2019 al 2023.

“L’annuncio del Governo sulla riduzione di percentuali e tetto di spesa sta causando notevoli disagi a un comparto che era in salute nonostante stesse subendo il contraccolpo della fine del superbonus 110% – prosegue Meloni – infatti se da una parte siamo subissati da richieste dei cittadini che vogliono chiudere i lavori entro il 31 dicembre dall’altra manca il personale adeguato e i materiali diminuiscono nella loro disponibilità e aumentano come prezzi. Insomma, siamo in una nuova tempesta perfetta con l’orologio degli incentivi che ha iniziato il suo inarrestabile conto alla rovescia”.

Entrando nello specifico del dossier di Confartigianato Sardegna, tra le agevolazioni fiscali concesse alle persone fisiche hanno una grande rilevanza – dopo quelle relative alle spese sanitarie – le detrazioni relative alla “filiera della casa”.

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Nelle dichiarazioni fiscali 2023 per anno d’imposta 2022 l’ammontare delle detrazioni che interessano il “sistema casa” è pari a 165 milioni di euro, l’8% dell’ammontare complessivo.

Le detrazioni più richieste sono quelle connesse agli interventi di recupero del patrimonio edilizio che ammontano a 133 milioni di euro, pari al 80,3% dell’ammontare delle detrazioni che interessano la filiera della casa ed al 7% dell’ammontare del totale delle detrazioni. Le detrazioni connesse a interventi per l’efficientamento energetico ammontano invece a 33 milioni di euro, pari al 19,7% delle detrazioni che interessano la filiera della casa ed al 2% dell’ammontare del totale delle detrazioni. Per entrambe le detrazioni inerenti al sistema casa si osserva sia nel lungo periodo, ultimi 5 anni (2019-2023), che nel breve, ultimo anno (2022-2023), un incremento degli importi portati a detrazione. Per le spese di recupero del patrimonio edilizio si registra un incremento dell’ammontare delle detrazioni del 38% nel 2023 rispetto al 2019 e del 6,4% rispetto al 2022; mentre per le spese finalizzate ad interventi per il risparmio energetico l’ammontare delle detrazioni registra un aumento del 58,1% nel 2023 rispetto al 2019 e del 29,7% rispetto al 2022.

“Quello delle detrazioni edilizie è un pacchetto di norme che abbiamo fortemente sollecitato – riprende Giacomo Meloni – perché, come dimostrato in questi anni, hanno centrato numerosi obiettivi: più lavoro per le imprese delle costruzioni, arredamento, manutenzione del verde, emersione di attività irregolari, tutela dell’ambiente, risparmio per le famiglie”. “Abbiamo sempre auspicato come la strada da seguire fosse quella di rendere permanenti e strutturali i bonus casa– sottolinea il Presidente di Confartigianato Sardegna –in questo modo si continuerebbe a ottenere molti risultati: oltre a rilanciare le imprese, verrebbero alla luce le attività irregolari, con relativo maggior gettito per lo Stato, e si risparmierebbe energia con una più efficace azione di tutela dell’ambiente. Su questi argomenti, come Associazione, porteremo avanti la battaglia”.

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“Per tutte queste ragioni e perché sarebbe un errore raffreddare consapevolmente il mercato dell’edilizia, congelando nei fatti gli incentivi fiscali – rimarca Meloni – ci appelliamo ai Parlamentari sardi affinché si facciano portavoce nelle varie Commissioni delle istanze delle imprese del settore preoccupate da un triplo rischio e per trovare soluzioni alternative come la slittamento di un anno o gli incentivi europei: veder sgretolata la propria solidità, non poter garantire il lavoro ai propri dipendenti, con conseguenze sulle famiglie, e non poter contribuire alla crescita economica della propria terra. Evitiamo un corto circuito che potrebbe essere devastante”. “Se da parte dello Stato c’è la necessità di far quadrare i conti – precisa il Presidente di Confartigianato Sardegna – altrettanta necessità c’è da parte delle imprese coinvolte, di non perdere quote importanti di fatturato e di posti di lavoro, creati proprio grazie al volàno degli incentivi. Senza la spinta delle detrazioni, l’edilizia e tutti i settori che vi lavorano, dovranno fare i conti con un mercato in debito di ossigeno, complice anche la progressiva perdita di potere d’acquisto delle famiglie legata alla spirale inflattiva”.