Binaghi, Rossella Pinna: “Tutelare diritto alle cure dei pazienti”.

Il progetto della Giunta di fare dell’ospedale Binaghi un centro Covid potrebbe mettere a rischio la sicurezza delle cure per i pazienti secondo la consigliera del Partito Democratico, Rossella Pinna: “L’emergenza virus covid-19 ha costretto la sanità sarda ad uno sforzo immane: concentrando le forze sull’emergenza pandemica si è finito per togliere ai cittadini una quota importante del diritto alla salute, alla prevenzione, alla diagnosi e alla cura delle altre patologie. La Giunta regionale, costretta dagli eventi a marzo a deliberare in tutta fretta un piano strategico per l’emergenza Covid-19 ha previsto, in funzione dell’ andamento del contagio e della sua diffusione sul territorio, l’attivazione progressiva e organizzata di strutture e di posti letto in differenti presidi ospedalieri della regione sino a 402 posti. Inoltre – ha aggiunto la consigliera dem – considerato l’andamento dell’epidemia in Sardegna, i posti previsti non sono più sufficienti e per questo motivo la Regione ha deciso di aggiungere altre 188 nuove unità. Nel Piano, tra le diverse ipotesi descritte vi è la chiusura dei reparti di interventistica e altre specialità non urgenti, di modo da poter disporre del personale necessario a far fronte alle necessità via via più pressanti. Purché, naturalmente, tra ciò che non è urgente non ci finisca il sacrosanto diritto alle cure dei pazienti. ll progetto di fare dell’ospedale Binaghi un centro covid con 100 letti per pazienti sintomatici e 20 posti di terapia intensiva ci pare ledere questo diritto“.

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Nel corso del suo intervento l’esponente dell’opposizione ha ricordato i numeri dei pazienti in cura presso il Binaghi: “Nella struttura sono presenti il reparto di riferimento regionale per la diagnosi e cura della Sclerosi multipla che segue circa 4000 pazienti; il centro di pneumologia e fisiopatologia respiratoria, cui afferiscono 20.000 malati; la cardiologia territoriale 30.000 accessi, unico centro per lo scompenso cardiaco nel sud Sardegna, lo screening senologico circa 24.000 visite; il centro donna con 20.000 prestazioni solo di screening pap-test e le 12.000 altre prestazioni specialistiche di ginecologia; la Diabetologia che segue 17000 pazienti, la Terapia del dolore altri 25.000 e il centro patologie neuromuscolari con oltre 30.00 prestazioni annue”.

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Numeri che, per la consigliera regionale, dovrebbero portare ad una maggiore ponderazione sulle scelte da adottare da parte della Giunta regionale: “L’Assessore alla Sanità è certo, che non possano esserci altre soluzioni, altre strutture differenti e con meno impatto sull’offerta sanitaria già tremendamente costretta e ridotta, che consentano di non sacrificare ulteriormente la prevenzione, la cura, il controllo di tutti i pazienti che hanno il presidio Binaghi come unico punto di riferimento?”.