Bilancio Ue per il 2024: accordo raggiunto tra Consiglio e Parlamento europeo. 3,8 miliardi di euro per Erasmus+.

Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto l’accordo sul bilancio annuale dell’UE per il 2024. Il bilancio del prossimo anno si concentra sulle principali priorità politiche dell’UE e reagisce all’attuale difficile contesto geopolitico.

Il totale degli impegni (le promesse giuridicamente vincolanti per la spesa) è fissato a 189 385,4 milioni di euro e sono stati mantenuti disponibili 360 milioni di euro entro i massimali di spesa dell’attuale quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027, consentendo all’UE di reagire a esigenze imprevedibili.

Il totale dei pagamenti (ovvero le spese derivanti da impegni assunti durante l’anno in corso o negli anni precedenti), invece, ammonta a 142 630,3 milioni di euro .

 Bilancio dell’UE per il 2024 (in milioni di euro)
Capitoli di spesaImpegniPagamenti
1. Mercato unico, innovazione e digitale21.493,420.828,0
2. Coesione, resilienza e valori74.560,733.716,0
3. Risorse naturali e ambiente57.338,654.151,4
4. Migrazione e gestione delle frontiere3.892,73.249,0
5. Sicurezza e difesa2.321,22.035,4
6. Vicinato e mondo16.230,015.291,2
7. Pubblica amministrazione europea11.988,011.988,0
Strumenti speciali2.221,71.734,4
Totale189 385,4142 630,3  
Stanziamenti in percentuale dell’RNL (reddito nazionale lordo)1,06%0,8%
Bilancio dell’UE per il 2024

Il Parlamento europeo e il Consiglio adesso avranno 14 giorni per approvare formalmente l’accordo raggiunto. L’adozione del bilancio, in particolare, richiede la maggioranza qualificata in seno al Consiglio.

Plauso per l’accordo è stato espresso dalla Commissione europea perchè “garantirà il finanziamento delle priorità dell’UE per il prossimo anno“, fanno sapere dall’Esecutivo von der Leyen. “È urgentemente necessario un accordo rapido sulla revisione del quadro finanziario pluriennale (QFP), come proposto dalla Commissione nel giugno 2023, al fine di fornire le risorse necessarie per far fronte alle nuove esigenze cruciali, che non possono essere finanziate entro i massimali del QFP allo stato attuale. Ciò è particolarmente necessario per consentire all’UE di rispondere su basi stabili alle conseguenze della guerra di aggressione della Russia in Ucraina, alle continue pressioni migratorie e alle loro cause profonde, alla risposta dell’UE ai disastri naturali e alla concorrenza globale sulle principali tecnologie critiche”.

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La Commissione ha proposto il progetto di bilancio iniziale per il 2024 lo scorso 7 giugno 2023 e lo ha modificato con lettera del 9 ottobre 2023. Nel frattempo, il 5 settembre 2023, il Consiglio ha adottato la sua posizione sul bilancio dell’UE per il 2024 e il Parlamento europeo ha proposto modifiche alla posizione del Consiglio sul progetto di bilancio del 18 ottobre 2024. Poiché il Consiglio si è dichiarato in disaccordo con le proposte del Parlamento, è stata convocata una riunione del comitato di conciliazione. Procedura di conciliazione svoltasi dal 24 ottobre al 13 novembre.

Per rispondere alle priorità dell’Unione si è deciso di finanziare, tra l’altro:  16,2 miliardi di euro a sostegno dei nostri vicini e dello sviluppo e della cooperazione internazionale. L’accordo prevede aumenti mirati per il programma di aiuti umanitari (1,9 miliardi di euro) per affrontare le situazioni di crisi in tutto il mondo, comprese le esigenze urgenti nei paesi vicini dell’UE. I finanziamenti per lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale (NDICI) – Europa globale (11,5 miliardi di euro) si concentrano, ad esempio, sulla migrazione nel vicinato meridionale, sulle cause profonde della migrazione in Africa e altrove, nonché sui fondi destinati alla Moldova per portare avanti le riforme necessarie nel suo percorso di allargamento all’UE. Saranno disponibili 2,1 miliardi di euro per lo strumento di assistenza preadesione (IPA III) per sostenere, ad esempio, le riforme nei Balcani occidentali; 53,7 miliardi di euro per la politica agricola comune e 1,1 miliardi di euro per il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura, per gli agricoltori e i pescatori europei, ma anche per rafforzare la resilienza dei settori agroalimentare e della pesca e per fornire il margine di manovra necessario alla crisi gestione;  47,9 miliardi di euro per lo sviluppo regionale e la coesione a sostegno della coesione economica, sociale e territoriale, nonché per le infrastrutture a sostegno della transizione verde e dei progetti prioritari dell’Unione;  13,6 miliardi di euro destinati alla ricerca e all’innovazione , di cui 12,9 miliardi di euro per Orizzonte Europa, il programma faro di ricerca dell’Unione. Il bilancio comprende anche il finanziamento dell’European Chips Act nell’ambito di Horizon Europe e del programma Digital Europe.

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Ancora, 4,6 miliardi di euro per investimenti strategici europei , di cui 2,7 miliardi di euro per il meccanismo per collegare l’Europa per migliorare le infrastrutture transfrontaliere, 1,3 miliardi di euro per il programma Europa digitale per dare forma al futuro digitale dell’Unione e 348 milioni di euro per InvestEU per le priorità chiave ( ricerca e innovazione, doppia transizione verde e digitale, settore sanitario e tecnologie strategiche);  2,3 miliardi di euro per la spesa dedicata allo spazio , principalmente per il Programma spaziale europeo, che riunirà l’azione dell’Unione in questo settore strategico;  21,9 miliardi di euro per le persone, la coesione sociale e i valori, 16,8 miliardi di euro per il Fondo sociale europeo (FSE+), 3,8 miliardi di euro per Erasmus+ per creare opportunità di istruzione e mobilità per le persone, 335 milioni di euro per sostenere artisti e creatori in tutta Europa e 261 milioni per promuovere giustizia, diritti e valori;  3,3 miliardi di euro per l’aumento degli oneri finanziari per NextGenerationEU; 2,4 miliardi di euro per l’ambiente e l’azione per il clima , di cui 765 milioni di euro per il programma LIFE a sostegno della mitigazione e dell’adattamento ai cambiamenti climatici, e 1,5 miliardi di euro per il Fondo per una transizione giusta per garantire che la transizione verde funzioni per tutti;  2,2 miliardi di euro per la protezione delle nostre frontiere , di cui 1,2 miliardi di euro per il Fondo per la gestione integrata delle frontiere (IBMF) e 859 milioni di euro (contributo totale dell’UE) per l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex); 1,7 miliardi di euro per la spesa legata alla migrazione , di cui 1,5 miliardi di euro a sostegno dei migranti e dei richiedenti asilo in linea con i nostri valori e priorità;  1,6 miliardi di euro per affrontare le sfide della difesa , di cui 638 milioni di euro per sostenere lo sviluppo delle capacità e la ricerca nell’ambito del Fondo europeo per la difesa (FES), 251 milioni di euro per sostenere la mobilità militare, 260 milioni di euro per il nuovo strumento di difesa a breve termine (EDIRPA) e 343 milioni di euro per sostenere la produzione di munizioni;  958 milioni di euro per garantire il funzionamento del mercato unico , di cui 602 milioni di euro per il programma per il mercato unico e 200 milioni di euro per attività in materia di antifrode, fiscalità e dogane;  754 milioni di euro a favore di EU4Health per garantire una risposta sanitaria globale ai bisogni delle persone , nonché 240 milioni di euro al meccanismo unionale di protezione civile (rescEU) per poter fornire rapidamente assistenza operativa in caso di crisi. Infine, 733 milioni di euro per la sicurezza , di cui 322 milioni di euro per il Fondo Sicurezza Interna (ISF), che combatterà il terrorismo, la radicalizzazione, l’antisemitismo, la criminalità organizzata e la criminalità informatica.  

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