Bilancio UE 2023: gli interventi per i giovani europei.

Quali interventi per i giovani saranno finanziati all’interno del bilancio 2023 appena approvato dal Consiglio? In attesa della ratifica del Parlamento europeo, in programma domani, nel nuovo documento finanziario dell’UE sono stati stanziati 3,6 miliardi di euro per il programma Erasmus+. 26,7, invece, sono i milioni destinati al Programma Daphne, tra le cui finalità è indicata la prevenzione e il contrasto di ogni forma di violenza contro minori e giovani. 477 milioni andranno per i pagamenti dei giovani agricoltori, 1,7 miliardi per lo strumento di Vicinato meridionale mirato a promuovere un partenariato rafforzato tra le società dell’Unione e dei Paesi partner per la realizzazione di attività incentrate specialmente sui giovani, 350mila euro per il progetto pilota denominato “Premio per i giovani imprenditori europei”, ovvero il nuovo programma di accelerazione e investimento dell’UE per i giovani imprenditori.

Obiettivo del nuovo intervento è il coinvolgimento di 100 giovani imprenditori/trici, tra i quali saranno selezionate le 10 migliori proposte.

2 milioni sono stanziati, ancora, per il progetto pilota “Azioni sportive di emergenza per la gioventù” con l’obiettivo di creare programmi sportivi di emergenza nel contesto di crisi umanitarie come la guerra, al fine di facilitare il superamento dei traumi, l’adattamento a nuovi ambienti e la creazione di legami con le comunità di accoglienza temporanee. Il gruppo di destinatari principali sarà costituito dai bambini e dai giovani colpiti da crisi umanitarie e da processi migratori di massa nel contesto della guerra. Il progetto pilota genererebbe inoltre inclusione nello spazio pubblico e promuoverebbe lo scambio di culture e tradizioni tra diversi gruppi etnici.

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4.5 milioni sono le risorse destinate al progetto pilota “I giovani al servizio dell’impollinazione”, le cui azioni potrebbero prevedere la creazione di un’Assemblea europea permanente della gioventù sugli impollinatori quale piattaforma per condividere conoscenze ed esperienze, discutere e formulare raccomandazioni per
l’elaborazione e l’attuazione di politiche volte ad arrestare il declino degli impollinatori selvatici. Ancora, la formazione e la sensibilizzazione di giovani attori sulla conservazione degli impollinatori selvatici e della biodiversità, integrando tali problematiche nei programmi scolastici e, infine, l’agevolazione all’accesso ai fondi dell’UE attraverso un regime di piccole sovvenzioni.

Quasi il doppio, circa 9 milioni, andranno all’azione “Una sfera pubblica europea: una nuova offerta mediatica online per i giovani europei”. L’azione preparatoria, nelle ambizioni dei vertici UE, colmerà le lacune esistenti nel comunicare l’Europa alle giovani generazioni europee, creando una sfera dei media pubblici realmente transnazionale e descrivendo meglio il senso di comunità, che è al centro dell’identità europea e che si riflette in una cultura comune, in uno stile di vita simile e in valori condivisi. Il principale problema, però, sarà dato dalla formulazione delle call, decisamente inaccessibili per le piccole realtà giovanili, come dimostrato in precedenza, giusto per citare un esempio esaustivo, dai numerosi bandi dell’Agenzia per la Coesione o dello stesso Parlamento europeo.

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Non sorprende, quindi, come rilevato dalle stesse istituzioni UE che il sostegno alla crescita degli spazi mediatici che generano scambi pubblici europei rimane tuttavia limitato, nonostante la sua importanza.

Ma si avverte entusiasmo da parte dei vertici europeo: “Al fine di attrarre i giovani europei verso le idee e i valori europei e responsabilizzare realmente i cittadini europei attraverso piattaforme digitali, l’azione preparatoria sosterrà spazi online curati che raccolgono contenuti giornalistici stimolanti su temi pertinenti per la loro vita quotidiana, consentendo loro di confrontare le prospettive di tutta Europa e di discutere e scoprire in che modo i loro interessi si collegano agli interessi dei giovani europei in altri Stati membri. I contenuti tratteranno temi di comprovato interesse o preoccupazione per i giovani europei, quali l’istruzione e le competenze, le conseguenze della pandemia di COVID-19, il genere e la diversità, nonché la sostenibilità e i cambiamenti climatici, un’architettura europea di pace e sicurezza, la politica estera e la democrazia, e saranno contestualizzati al fine di renderli avvincenti e attraenti per il gruppo destinatario”.

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Una ambiziosa iniziativa paneuropea e multilingue decisamente fuori dalla portata degli inaccessibili (e disegnati per i grandi gruppi editoriali) bandi UE. Non sorprende, dunque, la difficoltà confermata nella stimolazione del dibattito europeo tra giovani, nonché l’assenza di formati innovativi sulle piattaforme digitali. Fenomeni che fin qui hanno portato ad un vero deperimento della consapevolezza delle visioni e delle realtà europee e di un maggiore impegno dei giovani europei nei confronti dei valori e delle idee europee.

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