Bielorussia, Borrell: “1500 i prigionieri politici”.

Domani 9 agosto ricorrerà il terzo anniversario delle ultime elezioni presidenziali in Bielorussia. In questo stesso giorno tre anni fa centinaia di migliaia di bielorussi scesero in piazza per difendere il loro diritto di scegliere il proprio futuro. Manifestazioni, ha ricordato oggi l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, represse con estrema brutalità.

“Oggi, a distanza di tre anni, la situazione è più grave che mai per chi osa esprimere critiche nei confronti del sistema. Siamo profondamente preoccupati per la situazione dei diritti umani in Bielorussia – ha dichiarato Borrell -. Attualmente quasi 1500 prigionieri politici sono in carcere in condizioni spaventose, esposti a maltrattamenti e torture e senza accesso ai servizi sanitari essenziali. Molti di questi detenuti sono trattenuti da mesi senza poter contattare i loro avvocati e parenti, che non conoscono il luogo in cui si trovano attualmente né le loro condizioni di salute. Il regime di Lukashenko è diventato una minaccia anche per la sicurezza regionale e internazionale. Dal 24 febbraio 2022 il regime è complice della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina e mette a repentaglio la sovranità e l’indipendenza della Bielorussia per sostenere i crimini della Russia in Ucraina. Tale complicità – prosegue – ha consentito la deportazione illegale di minori ucraini da parte della Russia verso il territorio bielorusso. Il 26 maggio 2023 Russia e Bielorussia hanno compiuto un’ulteriore escalation firmando un accordo per consentire lo spiegamento di testate nucleari russe sul territorio bielorusso. L’UE è preoccupata per il recente dispiegamento in Bielorussia dei mercenari del gruppo Wagner, per gli effetti destabilizzanti nella regione e per il rischio che rappresentano per la sovranità della Bielorussia”.

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“L’UE – conclude Borrell – elogia e sostiene gli sforzi del movimento democratico bielorusso. La determinazione dei cittadini bielorussi che, a prezzo di grandi rischi personali, continuano a difendere la democrazia è un grande elemento di speranza. L’UE fornisce sostegno alle vittime della repressione, ai difensori dei diritti umani, alle organizzazioni della società civile, ai media indipendenti e ai giornalisti, agli studenti e alle imprese in esilio, nonché alle iniziative volte a salvaguardare l’identità, la cultura e la lingua bielorusse. Il nostro obiettivo è contribuire a rafforzare la resilienza, avviare riforme democratiche, creare nuovi posti di lavoro e migliorare le condizioni di vita delle persone, anche attraverso un piano globale di sostegno economico per una Bielorussia democratica che può arrivare a 3 miliardi di euro”.

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foto Okras