Bando siccità, il Centro Studi Agricoli chiede il ritiro dell’avviso.

Le troppe regole del bando siccità 2024, potrebbero creare notevoli problemi di accesso agli allevatori sardi. A sostenerlo, oggi, è stato il presidente del Centro Studi Agricoli, Tore Piana, intervenuto per chiedere il ritiro del bando e la sua rimodulazione.

Bando pubblicato ieri dalla Regione Sardegna attraverso l’Agenzia regionale LAORE che, secondo Piana, è ritenuto inapplicabile a causa di troppe regole burocratiche: “Con questo bando non arriverà neanche un euro nelle aziende agricole Sarde. Si faceva più bella figura dicendo che non si voleva indennizzare nessun allevatore”.

Tra le regole contestate l’obbligo di presentare fatture di acquisto di foraggi e mangimi, ritenuta “una regola assurda preso atto che la stessa regione attraverso la certificazione dell’Agenzia LAORE ha dichiarato che il danno da siccità esiste”, spiega Piana che stigmatizza anche l’assenza dell’esonero della regolarità contributiva per le aziende in difficoltà.

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Inoltre, l’inserimento nel criterio De Minimis da 25 mila euro nei tre anni 2024/2023/2022, taglierebbe fuori numerose aziende, senza contare che nella delibera si parla di 100 euro a capo bovino e 20 per gli ovini, caprini e suini, quando invece si indennizza solo il costo delle fatture di acquisto di mangimi e foraggi.

Per ultimo il CSA ha contestato l’elenco dei comuni che, attualmente, risulterebbe incompleto: “Nel bando sono indicati 141 comuni e non si capisce l’esclusione di comuni come Stintino o parti del Comune di Sassari come Palmadula e l’alta Nurra”.