Azione esterna, Corte dei Conti: “Il SEAE deve migliorare il rapporto con ambasciate”.
Secondo una nuova relazione della Corte dei conti europea, il ruolo di coordinamento dell’azione esterna dell’UE da parte del SEAE (il Servizio europeo per l’azione esterna), risulta sostanzialmente efficace. In genere, il coordinamento presso la sede centrale di Bruxelles, nonché con le delegazioni che rappresentano l’UE in tutto il mondo e con la Commissione europea e il Consiglio dell’UE, è adeguato. Tuttavia, il SEAE dovrebbe migliorare non solo la propria interazione con le delegazioni dell’UE ma anche lo scambio sicuro di informazioni, in quanto in diversi settori la gestione delle informazioni non rispondeva alle esigenze.
Il SEAE è stato istituito nel 2011 dal trattato di Lisbona per assistere l’alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza, che è anche vicepresidente della Commissione e presidente del Consiglio “Affari esteri” (consesso che riunisce i ministri degli esteri degli Stati membri dell’UE). Considerata tale struttura piuttosto complessa e visto il ruolo chiave del SEAE nell’agevolare le relazioni diplomatiche dell’UE con i paesi al suo esterno e le organizzazioni internazionali, il coordinamento con il Consiglio, la Commissione e le 145 delegazioni UE sotto la responsabilità del SEAE è di vitale importanza.
“La politica estera, con le sue modalità di attuazione e coordinamento, è cruciale per l’UE, soprattutto alla luce dei recenti avvenimenti, in particolare l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia”, ha dichiarato Marek Opioła, il Membro della Corte responsabile dell’audit. “Benché il SEAE svolga la propria funzione di coordinamento piuttosto bene, la Corte mette in guardia in merito alle sfide riguardanti la gestione delle informazioni, i resoconti forniti e l’organico”.
Il SEAE ha realizzato un auto-esame completo nel 2021 e ha adottato misure di conseguenza per aggiornare la propria struttura e svolgere con più efficacia il proprio ruolo geopolitico. La Corte dei conti riconosce l’importanza di tale esame, nonché il miglioramento dei metodi di lavoro del SEAE che ne è scaturito. Ha inoltre rilevato che il coordinamento del Servizio con la Commissione e il Consiglio funziona efficacemente. Oltre il 50 % degli ambasciatori dell’UE sottoposti all’indagine della Corte ha accolto con favore le modalità di lavoro aggiornate, sebbene meno di tre su dieci abbiano ritenuto che la nuova struttura avesse un impatto positivo sulla performance della loro delegazione.
Le delegazioni dell’UE contribuiscono all’elaborazione della politica estera dell’UE mediante resoconti politici forniti alla sede centrale. Tuttavia, nonostante tali comunicazioni frequenti, i resoconti sono spesso a senso unico, in quanto le delegazioni non ricevono riscontri sufficienti e in tempo utile. La sede centrale non trasmette riscontri neanche in merito alla pianificazione annuale e alcuni ambasciatori non avevano ricevuto alcuna lettera d’incarico per il proprio mandato. Le delegazioni hanno però ricevuto informazioni chiare dalle sede centrale in merito alle procedure diplomatiche (le cosiddette “démarches”) da seguire, ad esempio prima del voto in seno alle Nazioni Unite.
Il SEAE e le delegazioni dell’UE gestiscono una mole significativa di informazioni che deve essere trattata in maniera sicura. Tuttavia, la Corte dei conti europea ha rilevato debolezze nella gestione delle informazioni presso il SEAE, che non dispone di strumenti per una collaborazione e una gestione delle conoscenze efficaci. Carenze informatiche ostacolano inoltre la condivisione delle informazioni. Diversi ambasciatori presso le delegazioni hanno lamentato il fatto che il sistema principale del SEAE per lo scambio di informazioni classificate fosse troppo gravoso per le connessioni Internet disponibili nei rispettivi paesi e che gli strumenti informatici in uso per la comunicazione sicura non fossero sostenibili. Inoltre, alcuni strumenti informatici utilizzati dalle delegazioni per la condivisione sicura delle informazioni sono troppo complessi o non abbastanza facili da usare e, pertanto, non sono stati adottati su larga scala.
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