Azione e +Europa presentano il manifesto per le elezioni del 25/09.
No a chi ha fatto cadere il Governo Draghi e alleanze sulla base dei contenuti. Questi i principali messaggi condivisi oggi dai vertici di Azione e +Europa nel corso della presentazione del patto repubblicano in vista delle prossime elezioni del 25 settembre. “Un tentativo di mettere per iscritto 11 punti per invitare alla riflessione le forze politiche” per Emma Bonino che, in apertura, ha lanciato un appello ai potenziali alleati affinché si proceda tempestivamente alla creazione di una coalizione perché “i tempi non sono biblici”.
“No a sovranisti e populisti – ha aggiunto Carlo Calenda -. In questa Legislatura tutti hanno tradito la parola data agli elettori. Oggi abbiamo un altro dato politico: Forza Italia è entrata a pieno titolo nell’area populista, sovranista, antieuropea e antiatlantica. Non è un caso che Draghi sia stato fatto cadere da tutti i partiti in qualche modo filo-putiniani. Noi – prosegue – siamo atlantisti ed europeisti, siamo favorevoli a sostenere lo sforzo bellico dell’Ucraina, a delegare più poteri all’Unione Europea, a stringere rapporti commerciali con gli Stati Uniti d’America. Condividiamo i principi dell’agenda Draghi, per esempio nelle politiche di bilancio non si deve fare deficit, bisogna investire prioritariamente nell’istruzione e sanità. Bisogna essere nettissimi sulla necessità di infrastrutture energetiche. Indegna – precisa sulla caduta del Governo Draghi – l’azione dei partiti italiani. Mentre Draghi era in Algeria, tutti i partiti, dal PD a Fratelli d’Italia, manifestavano contro il rigassificatore dello stesso gas che Draghi stava andando a prendere. Questo deve finire! Rigassificatori e termovalorizzatori sono fondamentali e, se necessario, le aree vanno sottoposte sotto il controllo di aree militari”.
“Siamo favorevoli al salario minimo e al contrasto alle false cooperative. Noi – conclude – ci impegniamo a proporre come membri di Governo solo persone che abbiano avuto rilevanti esperienze amministrative nel pubblico o nel privato. La stagione delle persone senza esperienza internazionale, incarichi istituzionali deve chiudersi. Ripristiniamo il principio di un cursus honorum“.
“Sì allo ius scholae” ha ricordato il Segretario nazionale di +Europa, Benedetto Della Vedova: “Sui diritti o si va avanti o si va indietro. Bisogna riconoscere ai ragazzi/e che studiano in Italia la possibilità di diventare cittadini italiani. Abbiamo bisogno di legare all’Italia queste persone. Sappiamo che la demografia italiana è in grave crisi. Sull’immigrazione usciamo dallo stereotipo porte aperte o chiuse. Rifugiamo dalla logica salviniana è una politica che va affrontata in maniera lungimirante. Sulla politica industriale e la concorrenza – prosegue Della Vedova – si deve investire in infrastrutture e riforme per aumentare la competitività e produttività del Paese”.
“Bisogna costruire – conclude il Segretario di +Europa – un’alternativa chiara e fondata su obiettivi programmatici comuni, quindi no alle unioni minestrone”.
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