Azerbaigian, Beck: “Derussificazione importazioni più importante dei diritti umani?”.
Lo scorso 18 luglio la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e la commissaria per l’Energia Kadri Simson erano volate a Baku, in Azerbaigian, per incontrare il presidente Ilham Aliyev e il ministro dell’Energia azero Parviz Shahbazov per la firma del nuovo protocollo d’intesa nel settore dell’energia. Una intesa strategica mirata a raddoppiare la capacità del corridoio meridionale del gas e, quindi, la fornitura all’UE di almeno 20 miliardi di metri cubi all’anno entro il 2027, con l’obiettivo di diversificare le azioni previste nel piano REPowerEU e aiutare l’Europa a porre fine alla sua dipendenza dal gas russo.
Intesa che ha permesso recentemente all’Azerbaigian di aumentare le consegne di gas naturale all’UE da 8,1 miliardi di metri cubi al 12 previsti nel corso del 2022.
Un partner chiave, quindi l’Azerbaigian per la Commissione europea, come dichiarato dalla stessa presidente Ursula von der Leyen durante l’incontro di luglio. Statement ritenuto da più parti decisamente poco coerente con la presunta “superiorità democratica” dell’UE, come evidenziato dall’europarlamentare Sabrina Pignedoli, critica verso il tasso di democraticità del Paese caucasico: “Il Freedom House ha classificato l’Azerbaijan come Paese non libero con un punteggio totale per il 2022 di 9 su 100 in diminuzione rispetto all’anno prima, quando aveva raggiunto il punteggio di 10 su 100. Nel campo dei diritti politici ha raggiunto il punteggio di 2 su 40 e per quanto riguarda le libertà civili 7 su 60. Scendendo nel concreto, per esempio, nel 2010 i partiti di opposizioni non sono riusciti ad ottenere nemmeno un seggio in parlamento, tanto che gli osservatorio europei e la missione dell’Osce/Odihr hanno segnalato numerose irregolarità della campagna elettorale e nel giorno delle elezioni. Per reprimere le critiche sulla violazione dei diritti umani e legittimare le elezioni del presidente – conclude l’esponente del Parlamento europeo – pare che l’Azerbaijan abbia adottato la “diplomazia del caviale”, ovvero è accusato di aver corrotto funzioni e diplomatici stranieri per promuovere la causa dello stato all’estero”.
Dose rincarata recentemente dall’europarlamentare del gruppo ID, Gunnar Beck intervenuto per stigmatizzare l’azione della Commissione UE verso un Paese che risulta avere indici di libertà inferiori (9 su 100) alla stessa Russia (19 su 100) come rilevato sempre da Freedom House : “Il presidente Aliyev ha governato il Paese negli ultimi 19 anni e durante il suo Governo decine di attivisti della società civile hanno subito persecuzioni mentre i punteggi della libertà del Paese sono peggiorati. Perché – conclude Beck – per la Commissione la derussificazione delle importazioni di energia è più importante dei diritti umani?”.
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