Azerbaigian-Armenia: presidente delegazione italiana Consiglio d’Europa “Forte preoccupazione, prevenire escalation, rispettare cessate il fuoco”.

Alla luce dei recentissimi e violenti scontri al confine tra Azerbaigian e Armenia nella regione di Tovuz, il Presidente della delegazione parlamentare italiana presso il Consiglio d’Europa, Alvise Maniero, ha espresso grande preoccupazione per l’aggravamento della situazione, esortando entrambe le parti a fermare lo scontro armato, adottare misure immediate per prevenire un’ulteriore escalation e a rispettare rigorosamente il ‘cessate il fuoco’.

Maniero, ricordando che al momento dell’adesione al Consiglio d’Europa Armenia e Azerbaigian avevano assunto l’impegno di risolvere l’annosa disputa sul Nagorno-Karabakh con mezzi pacifici, auspica che le parti possano “riprendere in modo significativo i negoziati, anche attraverso il formato guidato dai copresidenti del gruppo di Minsk dell’Osce”, e invita il Consiglio d’Europa ad “assumere una posizione ferma in favore di un rapido ritorno ad un contesto di normalità per favorire la ripresa dei negoziati”.

LEGGI ANCHE:  Riconoscimento del Prošek, Commissione UE: "12 le opposizioni ammissibili".

“È inaccettabile – ha dichiarato Alvise Maniero – che si verifichi una situazione simile tra due Paesi membri del Consiglio d’Europa, tra i cui principi fondanti figurano il rispetto dei diritti umani e dello stato di diritto. In un momento così grave per la comunità internazionale – che sta affrontando la pandemia di coronavirus – tutti i Paesi devono collaborare per sconfiggere il nemico comune e non dividersi ricorrendo addirittura alle armi per risolvere contrasti reciproci”.

Scontri ricominciati la scorsa domenica lungo la frontiera settentrionale tra i due Paesi che, secondo le stime, avrebbero causato la morte di 16 persone. 48 ore di conflitto che hanno registrato uno scambio di accuse tra Yerevan e Baku, per alcuni bombardamenti ordinati nelle regioni di Tovuz e Tavush.

LEGGI ANCHE:  Diritti dei passeggeri: la Commissione pubblica le nuove linee guida.

Una buona notizia, invece, è arrivata dalla comunità internazionale, in particolare da parte degli Stati Uniti, Russia e UE, che, di fatto, hanno esortato le due nazioni alla deposizione delle armi.

foto Maxim atayants, commons wikipedia