Autovelox: le istituzioni locali fanno cassa con gli automobilisti.

Diversamente da molti Paesi Ue, in Italia, gli autovelox vengono utilizzati anche su strade secondarie e comunali, allo scopo di fare cassa con i proventi delle multe. Un trend, il cosiddetto “posizionamento strategico dei rilevatori di velocità” che, piuttosto che garantire la sicurezza stradale, sta creando esclusivamente entrate significative per le autorità pubbliche.

“E’ opinione sempre più diffusa – ha dichiarato Matteo Gazzini del PPE – che gli autovelox vengano utilizzati in massa come mezzo oppressivo per “fare cassa”, minando la fiducia nelle istituzioni. È importante ricordare – prosegue – che i trattati dell’UE garantiscono la libera circolazione delle merci e delle persone sulle strade e che questo principio non può essere violato da pratiche il cui unico scopo è generare profitto”.

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Nel merito Wopke Hoekstra, commissario europeo per l’azione per il clima, intervenendo sulle pratiche di rilevamento automatico della velocità in Ue, ha richiamato la relazione sull’applicazione della direttiva 2015/413, affermando che l’armonizzazione dei metodi di rilevamento è stata considerata un’interferenza ingiustificata nelle scelte politiche di applicazione degli Stati membri. “La relazione fornisce un esempio generale di implementazione e funzionamento efficaci delle apparecchiature di controllo automatico per il rilevamento delle infrazioni al codice della strada, secondo cui le apparecchiature di controllo automatico, in particolare gli autovelox, dovrebbero essere installate in luoghi selezionati tramite una valutazione specifica”.