Autonomia differenziata, Alessandra Todde: “Approvazione vergognosa”.

“È evidente, con la vergognosa approvazione dell’autonomia differenziata, quale sia l’obiettivo della destra al governo: spaccare l’Italia, indebolire il Sud ed aumentare il divario tra le Regioni, agevolando quelle più ricche. Una legge iniqua e ingiusta che non solo peggiorerà ancora di più la sanità, l’istruzione, i trasporti, ma renderà più difficile la vita dei sardi”. Questo il commento tranchant ribadito oggi dalla Presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, contro l’approvazione della riforma che porterà le regioni italiane a gestire in autonomia ben 23 materie e funzioni.

Un progetto di riforma (il ddl Calderoli) che, visti i precedenti passaggi di competenze agli enti locali, potrebbe (il condizionale è d’obbligo) andare a peggiorare la qualità dei servizi per i cittadini e imprese delle regioni cosiddette “disagiate”. Tutto, secondo il ddl appena approvato, avverrà “senza nuovi o maggiori oneri”, ma, rendendo più complessa la distribuzione delle risorse e, quindi, un detrimento dei cosiddetti “costi repubblicani” fondamentali in termini di coesione e diritti, è difficile credere alla impostazione dell’Esecutivo.

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Riforma, ancora, che cancella la specialità della nostra isola favorendo le regioni a statuto ordinario che potranno trattare direttamente con il Governo centrale per l’acquisizione di risorse e con meno problematiche rispetto a quanto potrà avvenire con le regioni a statuto speciale.

Come recentemente dichiarato anche dall’esponente di Verdi/ALE, Piernicola Pedicini, l’applicazione del ddl “causerà automaticamente, per le regioni meno sviluppate del sud del Paese che possono contare su un minor prelievo fiscale, un taglio delle risorse a disposizione per la gestione e il funzionamento delle competenze, indebolendo ulteriormente la già precaria coesione socio-economica della nazione”.

“L’autonomia differenziata – ha rimarcato la Todde – impoverisce la Sardegna, le sottrae risorse essenziali per i servizi di base e va contro l’articolo 3 della Costituzione. Da Presidente di Regione lo dico con forza: ci batteremo con tutti gli strumenti possibili per difendere la nostra Costituzione, i diritti, l’uguaglianza e la dignità dei cittadini. Vorrei ricordare al Governo che le infrastrutture lombarde, venete, piemontesi, friulane, che permettono a queste Regioni di essere locomotiva d’Italia, non sono state finanziate con tasse differenziate e coi soli soldi del Nord, ma anche con quelli dei sardi e della Sardegna. Dalla Sardegna, e da tante altre Regioni, faremo sentire che c’è chi dice no alla secessione dei ricchi”.

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Sul tema si è vista anche una “uscita” della Commissione europea che, attraverso il Commissario Paolo Gentiloni, ha ribadito che il tema è di “competenza del Governo Italiano”, in quanto l’elaborazione del quadro di bilancio nazionale e la ripartizione delle competenze tra l’autorità centrale e gli enti regionali rientrano tra le responsabilità degli Stati membri. La Commissione monitorerà i progressi compiuti nell’attuazione del federalismo fiscale e ne valuterà il completamento nel contesto della decima richiesta italiana di pagamento delle sovvenzioni del dispositivo, prevista per il 2026”.