Aumenta la domanda di cobalto nell’UE: diritti umani sempre più in crisi in Congo.

Elemento fondamentale per la produzione di batterie per le auto elettriche, vetture ascrivibili ad uno dei nuovi mantra della nuova “Europa del futuro”, ovvero la sostenibilità ambientale, il cobalto, prodotto prevalentemente nella Repubblica Democratica del Congo, si appresta ad essere importato in sempre maggiori quantità nell’UE, per effetto del fabbisogno stimato nei prossimi anni dalla Commissione UE: 5 volte i volumi attuali fino al 2030 e quasi 15 volte in più nel 2050.

Aumenti che si tradurranno in maggiore sfruttamento e condizioni di lavoro peggiori per migliaia di cittadini congolesi, specialmente per i minori, senza contare i paradossali livelli di inquinamento prodotti per la movimentazione e raffinazione del cobalto grezzo, ad oggi per oltre il 60% del cobalto congolese raffinato in Cina, ormai la vera colonizzatrice del continente africano.

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Criticità per i diritti umani e per la coerenza europea in termini di valori, ricordata recentemente dall’eurodeputato del gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei, Kosma Złotowski: “L’estrazione del cobalto in Congo comporta violazioni dei diritti umani, compreso l’uso del lavoro minorile. La transizione energetica – prosegue – non può avere successo senza garantire l’approvvigionamento di materie prime critiche, ma il loro approvvigionamento in Paesi come Congo e Cina non è solo eticamente discutibile, ma rischia anche che Pechino lo utilizzi come strumento per esercitare pressioni a sostegno della sua politica estera”.

Lecito, quindi, chiedersi se la Commissione UE sia consapevole del prezzo della transizione energetica da pagare in termini di diritti umani

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Un tema decisamente spinoso e di opportunità politica preso in carico dal Commissario Thierry Breton: “La Commissione sta attualmente negoziando un memorandum d’intesa con la Repubblica democratica del Congo (RDC) sulla sostenibilità delle catene di valore delle materie prime critiche, tra le quali il cobalto”.

Decisamente poca roba per quella che ogni giorno continua ad ergersi come la protettrice dei diritti e dei valori etici. In una parola, l’Europa.

Foto Alain Rolland Copyright: © European Union 2022 – Source : EP
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