Attacco israeliano all’Iran. La repubblica islamica scrive all’ONU.

L’ambasciatore e rappresentante permanente dell’Iran presso le Nazioni Unite, Amir Saeid Iravani, in una lettera al Segretario generale delle Nazioni Unite e al Consiglio di sicurezza, in seguito alle dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Joe Biden in merito ai tempi dei possibili attentati del regime israeliano contro Teheran, ha affermato che tali dichiarazioni sono “estremamente preoccupanti e provocatorie”.

Esternazioni, secondo l’alto diplomatico iraniano, che “contraddicono le ripetute affermazioni degli Stati Uniti secondo cui sostengono la de-escalation nella regione mediorientale”.

“Nel suo discorso del 18 ottobre 2024, il Presidente degli Stati Uniti ha dichiarato di essere a conoscenza di come e quando Israele intende lanciare un attacco contro la Repubblica islamica dell’Iran. Questa dichiarazione indica la tacita approvazione e l’esplicito sostegno degli Stati Uniti all’illecita aggressione militare di Israele contro l’Iran.

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In risposta alle dichiarazioni di Biden, il Ministro degli Esteri della Repubblica Islamica dell’Iran, il 18 ottobre 2024, tramite la piattaforma social X, aveva espresso che “chiunque abbia conoscenza o comprensione di come e quando Israele avrebbe attaccato l’Iran, esso dovrebbe logicamente essere ritenuto responsabile”.

Il coinvolgimento degli Stati Uniti, attraverso la fornitura di competenze tecniche e armamenti avanzati, tra cui sofisticati sistemi di difesa aerea come il THAAD, spiega il rappresentante dell’Iran all’ONU, “istigherebbe ulteriormente Israele a condurre attacchi aggressivi contro l’Iran, renderebbe il governo degli Stati Uniti “complice” di qualsiasi aggressione israeliana contro l’Iran e delle sue conseguenze”. “USA – ha aggiunto – che si assumeranno la piena responsabilità, in flagrante violazione dei principi fondamentali del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite, incluso il principio del divieto dell’uso della forza ai sensi dell’articolo 2(4) della Carta, nonché delle conseguenze catastrofiche sulla pace e sulla sicurezza regionale e internazionale”.

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foto UN Photo/Evan Schneider