Asilo e migrazione: domani la votazione sulla riforma.

Giovedì, il Parlamento europeo deciderà se iniziare i negoziati con i Paesi UE sulle proposte di legge intorno alla gestione dell’asilo e della migrazione, nonché in materia di status di residente a lungo termine.

Due giorni fa, in apertura di sessione, sono state annunciati i mandati preparati dalla commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (LIBE) per avviare i negoziati con il Consiglio sulla forma finale di ciascun testo legislativo, come stabilito dal regolamento del Parlamento europeo.

Oggi, invece, è stata annunciata l’intenzione di votare in plenaria per confermare o meno l’avvio dei negoziati, sulla base dei mandati LIBE, sulla situazione di crisi e forza maggiore, del relatore Juan Fernando López Aguilar, sugli accertamenti nei confronti di cittadini di Paesi terzi alle frontiere esterne (relatrice Birgit Sippel), sulla gestione dell’asilo e della migrazione (relatore Tomas Tobé) e, infine, sullo status dei cittadini di Paesi terzi che sono soggiornanti di lungo periodo (relatore Damian Boeselager).

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A marzo, la commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni ha approvato le posizioni negoziali su diverse proposte di legge, in particolare sulle nuove procedure di accertamenti alle frontiere, di gestione dell’asilo e della migrazione, la risposta alle crisi, e i residenti di lungo periodo.

Se la decisione della commissione LIBE di avviare negoziati su una delle proposte verrà respinta dalla plenaria giovedì, la proposta sarà aggiunta all’ordine del giorno della sessione plenaria dell’8-11 maggio, quando si terranno il dibattito e la votazione degli emendamenti.

Se i deputati confermeranno invece le decisioni della commissione LIBE, potranno avviare immediatamente i negoziati con il Consiglio sulle proposte per i quali i Paesi UE hanno già concordato la propria posizione, in particolare le procedure di accertamenti.

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Il Parlamento e le presidenze di turno del Consiglio si sono impegnati a collaborare per adottare la riforma delle norme UE su migrazione e asilo prima delle elezioni UE del 2024.

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