Arresti sommari a Cuba, Josep Borrell: “Negato ai cittadini cubani il diritto di esprimere pacificamente le proprie opinioni”.

L’Unione europea segue con profonda preoccupazione le pene detentive inflitte a Cuba alle persone coinvolte negli eventi dell’11 e 12 luglio 2021. Proteste spontanee, ricorda l’Alto rappresentante dell’UE, Josep Borrell, che si sono svolte in tutta l’isola rispecchiando le “legittime rimostranze da parte della popolazione”.

Un tentativo democratico, soppresso brutalmente dal Governo de L’Avana e conclusosi con oltre 1.400 arresti. “Dopo una serie di dure condanne già annunciate, il 16 marzo 2022 la Corte suprema cubana ha reso pubbliche altre 128 condanne a persone fino a 30 anni, alcune delle quali avevano meno di 18 anni al momento del loro arresto”.

“Tali verdetti – prosegue Borrell – servono a negare ai cittadini cubani il diritto di esprimere pacificamente le loro opinioni e di avanzare richieste di cambiamento. Il diritto di esprimere dissenso e protesta dovrebbe essere garantito e protetto a Cuba. L’Unione europea invita le autorità cubane a consentire alla comunità diplomatica di assistere ai processi e a rispettare i diritti civili e politici del popolo cubano, compresa la libertà di associazione, la libertà di riunione pacifica e la libertà di espressione”.

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