Area Schengen, Lòpez Aguilar: “Le frontiere UE devono riaprire il prima possibile”
Soltanto un’emergenza come quella degli ultimi mesi poteva sospendere la libera circolazione delle persone all’interno dell’area Schengen. Un dato atteso per molti sovranisti europei e che ha alimentato numerosi dubbi anche per quanto riguarda la tenuta del patto comunitario.
Una fase di stallo che deve terminare come evidenziato dal presidente della commissione Libertà del Parlamento europeo, Juan Fernando Lòpez Aguilar per il quale “le frontiere UE devono riaprire prima possibile” e come richiesto dallo stesso Parlamento europeo, che ha chiesto di tornare alla normalità in modo rapido e coordinato.
In vista del voto sulla situazione dello spazio Schengen nella plenaria di giugno, il presidente della Commissione per le Libertà civili Juan Fernando López Aguilar ha parlato di come fare per ripristinare l’area senza frontiere e degli insegnamenti tratti dalla crisi attuale.
Per Lòpez Aguilar le frontiere interne dell’area Schengen “dovrebbero riaprire il prima possibile, ma sembra che non accadrà del tutto prima di inizio luglio. La nostra commissione ha ricordato agli stati membri che sono tenuti per legge a rispettare il codice frontiere Schengen. La legge dice che tutte le restrizioni devono essere temporanee e che i motivi per la sospensione devono essere adeguati e proporzionali”.
“La cosa importante adesso -ha proseguito il presidente della Commissione Libertà civili – è che la Commissione europea supervisioni il ripristino graduale della libertà di movimento. I ministri dell’Interno devono coordinare con la Commissione tutte le estensioni delle restrizioni. È chiaro che senza Schengen non potrà esserci alcuna ripresa. A mio parere, senza Schengen non potrebbe esserci neanche l’Unione europea”.
Un ripristino graduale che richiederà una maggiore capacità di coordinamento nella gestione dell’area Schengen per Lòpez Aguilar: “C’è stata una deplorevole mancanza di coordinamento. I governi dei Paesi membri non sono stati all’altezza dei propri obblighi, che sono vincolanti. Avrebbero dovuto comunicare tra di loro e con la Commissione prima di sospendere l’area Schengen, in modo che la Commissione potesse assicurare sospensioni temporanee e non discriminatorie nei confronti dei cittadini. Per ripristinare il normale funzionamento dell’area Schengen, faremo in modo di imparare da questi errori”. Un chiaro riferimento ai diversi Paesi europei che hanno deciso in solitaria la chiusura delle proprie frontiere durante l’emergenza.