Arabia Saudita, Marc Botenga: “Possibile riesportazione del petrolio russo?”.
Rapporti recenti hanno rilevato che le importazioni di gasolio russo dall’Arabia Saudita sono aumentate, mentre nel contempo il Paese sta esportando grandi quantità verso l’UE, come ricordato recentemente dall’eurodeputato de “La Sinistra” Marc Botenga: “Il Center on Global Energy Policy della Columbia University ha sostenuto che gli esportatori di petrolio del Medio Oriente hanno guadagnato notevolmente grazie allo shock legato alla guerra in Ucraina, principalmente sotto forma di prezzi più alti, ma anche attraverso opportunità di raffinazione, stoccaggio e ridistribuzione del greggio russo”.
Dovuta, quindi, la richiesta alla Commissione UE sulle verifiche circa la provenienza delle importazioni di gasolio nell’UE dall’Arabia Saudita, in modo da scongiurare che non si tratti di petrolio russo riconfezionato, come già ricordato in una recente interrogazione parlamentare.
Un vero e proprio cono d’ombra sul quale è intervenuta la Commissaria per l’Energia Kadri Simson: “Nel contesto del divieto di vendita del petrolio russo da parte dell’UE il commercio mondiale di petrolio è stato rimescolato con un aumento dei flussi dall’Arabia Saudita, tra gli altri, verso l’Europa per compensare il petrolio e i prodotti petroliferi raffinati importati dalla Russia. Le importazioni dell’UE dall’Arabia Saudita di prodotti diesel rappresentano ora una quota di mercato del 14% delle importazioni di gasolio dell’UE, rispetto al 12% degli anni precedenti. Le sanzioni dell’UE vietano in generale l’importazione di petrolio greggio russo e di prodotti petroliferi raffinati russi esportati direttamente dalla Russia o che hanno origine in Russia”.
“I prodotti petroliferi raffinati prodotti dal greggio russo in un Paese terzo non sono soggetti alle sanzioni. Tuttavia, il petrolio russo miscelato con petrolio di altra origine è soggetto al divieto e per aiutare a prevenire l’elusione delle sanzioni dell’UE, nel dicembre 2022, la Commissione ha nominato un inviato speciale internazionale per l’attuazione delle sanzioni UE, David O’Sullivan”, ha concluso la Simson.
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