Approvata in via definitiva la riforma della politica agricola comune.

Oggi, il Parlamento europeo ha dato il via libera definitivo alla nuova politica agricola dell’UE. Durante i negoziati sul pacchetto di riforma legislativa, i deputati hanno insistito sul fatto che il rafforzamento della biodiversità e il rispetto delle leggi e degli impegni ambientali e climatici dell’UE devono rappresentare i fondamenti della nuova politica agricola comune (PAC), che entrerà in vigore nel 2023.

Il “regolamento sui piani strategici della PAC”, in particolare, è stato approvato con 452 voti favorevoli, 178 contrari e 57 astensioni, quello “orizzontale” con 485 voti favorevoli, 142 contrari e 61 astensioni e, infine, il “regolamento sull’organizzazione comune dei mercati” è passato con 487 voti favorevoli, 130 contrari e 71 astensioni.

Una nuova politica comune, ancora, che sosterrà, con apposite linee, le piccole imprese agricole e le iniziative imprenditoriali dei giovani agricoltori europei: almeno il 10% dei pagamenti diretti dovrà essere utilizzato a sostegno delle piccole e medie aziende agricole europee, mentre il 3% del bilancio della PAC dovrà andare a finanziare i giovani agricoltori.

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In caso di instabilità dei prezzi o del mercato, inoltre, arriverà in soccorso degli agricoltori una riserva di crisi comune con una dotazione annua di 450 milioni di euro.

Peter Jahr, foto Parlamento europeo 2021, Source EP Eric Vidal
Peter Jahr, foto Parlamento europeo 2021, Source EP Eric Vidal

Su pressione del Parlamento europeo, aumenteranno i controlli sull’applicazione delle norme europee sul lavoro nel settore agricolo e le sanzioni, nonché la cooperazione tra gli ispettorati del lavoro nazionali e gli organismi pagatori della PAC.

Le informazioni sui beneficiari finali del sostegno dell’UE, ancora, saranno più trasparenti grazie a uno strumento europeo di estrazione dei dati, a cui avranno accesso i Paesi membri. Servirà a identificare il rischio di frode mediante un controllo incrociato delle informazioni delle banche dati pubbliche.

Per il relatore del “Regolamento sui piani strategici” Peter Jahr “approvando la riforma della PAC, garantiamo una pianificazione sicura non solo per i Paesi dell’Unione, ma soprattutto per i nostri agricoltori europei. Abbiamo fatto in modo che questa PAC fosse più sostenibile, trasparente e stabile. Il nuovo modello – prosegue – ridurrà il peso burocratico della politica agricola sui contadini”.

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“Una giornata che segna un momento storico” invece, per la relatrice del “Regolamento orizzontale” Ulrike Müller: “Avanziamo verso una politica agricola più ambiziosa dal punto di vista ambientale, più socialmente consapevole e più orientata ai risultati. Il nuovo modello di erogazione garantirà che la PAC si concentri maggiormente sul raggiungimento degli obiettivi e meno sulla semplice conformazione alle regole. Inoltre, abbiamo fatto in modo che i pagamenti della PAC siano più trasparenti e che gli interessi finanziari dell’UE siano protetti maggiormente”.

Entusiasta anche il relatore per il “Regolamento dell’organizzazione comune dei mercati” Eric Andrieu: “Per la prima volta in oltre 30 anni, grazie all’organizzazione comune del mercato nella riforma della PAC, le revisioni approvate oggi porteranno a una maggiore regolamentazione del mercato, piuttosto che a una sua deregolamentazione. Possiamo essere orgogliosi della strada che abbiamo percorso, perché i progressi ottenuti sono importanti per gli agricoltori, per il settore e per i consumatori. L’organizzazione comune dei mercati – conclude – è certamente un primo passo nella giusta direzione”.

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Le attuali regole della PAC sono state prorogate dopo il 31 dicembre 2020 e sostituite da regole transitorie fino alla fine del 2022 e alla Commissione spetterà valutare i piani strategici nazionali, mentre i Paesi membri dovranno garantire che almeno il 35% del bilancio per lo sviluppo rurale e almeno il 25% dei pagamenti diretti siano destinati a misure ambientali e climatiche.

Una volta approvate formalmente anche dal Consiglio UE, le nuove regole saranno applicabili dal 1° gennaio 2023.

foto Parlamento europeo 2021, Source EP Eric Vidal