Appalto DPI per il personale sanitario: interrogazione dei Progressisti.
Tempi, modi e trasparenza della gara d’appalto indetta in urgenza dalla Regione per i dispositivi medici, i dispositivi di protezione individuale e i guanti da destinare agli ospedali della Sardegna: sono diversi gli elementi oggetto dell’interrogazione dei Progressisti in Consiglio regionale, primo firmatario Francesco Agus, sull’appalto da oltre 36 milioni per le forniture alle aziende sanitarie.
Un provvedimento indirizzato all’attenzione del Presidente della Regione e all’Assessore della Sanità per sapere, in particolare, quali siano le Aziende del servizio sanitario della Regione Sardegna che hanno richiesto la fornitura di dispositivi medici oggetto della procedura di gara d’appalto in urgenza indetta dalla Centrale regionale di Committenza il 24 Luglio 2020 e se nel fabbisogno previsto nella programmazione dell’appalto è stato tenuto in debito conto la possibilità di una seconda ondata della pandemia da covid-19 nel territorio regionale e della conseguente esigenza di garantire nel più breve tempo possibile la disponibilità immediata di tutti i dispositivi di protezione necessari per la sicurezza del personale sanitario impiegato nelle strutture pubbliche.
“Il presidente della Regione e l’assessore della Sanità devono spiegare se le aziende sanitarie, nelle richieste trasmesse alla Centrale di Committenza abbiano previsto e tenuto conto della possibilità di una seconda ondata della pandemia: se cioè sia stata garantita nel più breve tempo possibile la disponibilità immediata di un numero adeguato di dispositivi di protezione necessari per la sicurezza di tutto il personale impiegato nelle strutture sanitarie pubbliche”.
Da chiarire inoltre, per i firmatari dell’interrogazione, se la procedura di gara e la conseguente attività delle aziende sanitarie che hanno richiesto la fornitura di materiali risultino conformi alla disciplina regionale in materia di appalti approvata nel febbraio 2019 dalla Giunta regionale per tutto il Sistema regione e, in particolare, se le aziende sanitarie abbiano nominato i soggetti che verificheranno la corrispondenza tra il materiale sanitario indicato nel bando e quello fornito dagli appaltatori, senza i quali sarà impossibile distribuire guanti, camici e visiere al personale impegnato nelle corsie degli ospedali.
Anche a queste figure, hanno ricordato i Progressisti, è legato il fondo per gli incentivi previsto nella gara, pari a oltre 545.000 euro, per il quale andrebbe specificata “la quota del fondo destinato al personale della Centrale regionale di Committenza e quali siano nello specifico gli importi previsti per ciascuna della figure tecniche coinvolte nella gara d’appalto”.
Inoltre, continuano, non è chiaro quale sia la quota del fondo incentivi destinata alle aziende sanitarie che, senza regolamenti interni, stando a quanto stabilito dalla disciplina regionale, potrebbero beneficiare di risorse rilevanti senza poterle utilizzare per il proprio personale.
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