Aou Sassari, Progressisti: “Disagi per l’utenza”.
Nel nuovo sistema dell’Aou Sassari, secondo il gruppo dei Progressisti, sono diverse le criticità riscontrate dagli utenti. Problematiche alla base dell’interrogazione presentata dal gruppo d’opposizione sul nuovo regime adottato dall’Azienda ospedaliera universitaria sassarere per la prenotazione dei prelievi e l’accesso al laboratorio analisi del Palazzo rosa.
Da lunedì 6 luglio 2020, evidenziano i Progressisti, i pazienti che devono effettuare esami presso l’AOU di Sassari (Palazzo Rosa) protranno accedervi solo previa prenotazione da effettuarsi mediante richiesta da trasmettere tramite posta elettronica oppure eccezionalmente, per taluni casi, chiamando la segreteria del laboratorio limitatamente alla fascia oraria 11:00 – 13:00.
L’introduzione di tali modifiche al sistema di prenotazione e di accesso, per i Progressisti, sono state rese note solamente sabato 4 luglio 2020, rendendo di fatto impossibile effettuare le prenotazioni per il lunedì seguente, essendo i due giorni separati dalla sola domenica, e risultando inoltre estremamente complicata la gestione degli appuntamenti delle giornate successive.
Per Gian Franco Satta, primo firmatario dell’interrogazione rivolta al Presidente della Regione e all’Assessore alla Sanità, Mario Nieddu: “Qualsiasi modifica introdotta al sistema di accesso ai servizi sanitari pubblici non può prescindere dall’essere accompagnata da adeguata campagna informativa e preceduta da comunicazione da effettuarsi con congruo preavviso. Esattamente l’opposto di ciò che è avvenuto con le novità introdotte dall’AOU di Sassari per apportare le modifiche al sistema di prenotazione e di accesso al laboratorio analisi del Palazzo Rosa, dove le nuove modalità di ingresso valide a partire dallo scorso lunedì 6 luglio sono state comunicate solamente il sabato precedente. Un lasso di tempo estremamente ridotto”.
“Tra l’altro – ha proseguito Satta – anche il ricorso alla prenotazione tramite richiesta via e-mail, e non con un sistema dedicato, appare poco efficiente. Non solo, data la forte eterogeneità generazione per età e familiarità con le tecnologie da parte dei pazienti, con il ricorso alla modalità telefonica relegata a sole due ore giornaliere, con forte probabilità di congestionamento, si corre il serio rischio che le persone più anziane e/o meno avvezze alle nuove tecnologie possano avere difficoltà di accesso. Ancora, ciò che lamentano i pazienti è anche l’assenza di una disciplina delle priorità di accesso in caso di urgenza, che sta generando difficoltà a chi si trova tali condizioni e deve far valere un proprio diritto senza il dovuto supporto di apposita regolamentazione. Per questo chiediamo che si intervenga tempestivamente ponendo rimedio a questi disagi”.