Antisemitismo nel calcio, ministro Abodi: “Sport difesa immunitaria sociale”.
E’ stata sottoscritta oggi al Viminale una dichiarazione d’intenti per la lotta contro l’antisemitismo nel calcio. A firmare l’intesa i ministri Matteo Piantedosi, Andrea Abodi, il Coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo Giuseppe Pecoraro e il Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio Gabriele Gravina.
Un documento, è stato ricordato, che si pone l’obiettivo di rafforzare le azioni di contrasto al fenomeno, coinvolgendo istituzioni, club e tesserati. Accanto ad attività di sensibilizzazione e comunicazione sulle tematiche dell’antisemitismo – organizzazione di visite al Binario 21 e in altri “luoghi della memoria” – sono previste azioni concrete, tra le quali l’inserimento nel codice etico delle società di un riferimento esplicito alla definizione di antisemitismo elaborata dall’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA), l’impegno a non assegnare ai giocatori la maglia con il numero “88”, l’interruzione della partita al verificarsi di cori, atti ed espressioni di stampo antisemita, il rigoroso rispetto dell’assegnazione nominale del posto negli stadi.
Per il ministro per lo Sport e i Giovani Abodi una firma che rappresenta “un passo avanti sul tema del contrasto alle discriminazioni in ambito sportivo, definendo la linea di azione fortemente voluta da tutte le parti firmatarie. “Lo sport – prosegue Abodi – è una difesa immunitaria sociale e individuale e come tale va rafforzato anche dal punto di vista educativo e formativo, affermando con concretezza e pragmatismo la supremazia del rispetto, in tutte le sue forme. Con questo protocollo rilanciamo l’impegno contro l’antisemitismo nel calcio, che allargheremo a tutte le altre discipline sportive e alle varie forme di discriminazione, attraverso tredici punti che costituiscono l’architettura delle azioni che attueremo in collaborazione con tutti i portatori d’interesse, tifosi inclusi, partendo dalla prevenzione e dando maggiore concretezza al contrasto di comportamenti e linguaggi discriminatori”.
Parere condiviso dal Coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo Pecoraro: “Con la sottoscrizione oggi della dichiarazione d’intenti è stato conseguito un importante risultato nella lotta all’antisemitismo. Risultato che potrà essere ancor più efficace e rilevante grazie all’applicazione che ne verrà data dalla Federazione e dalle Leghe e se le società sportive ne condivideranno in pieno lo spirito”.
Per la FIGC il presidente Gravina ha poi ribadito che “il mondo del calcio è unito nel contrasto all’antisemitismo e a ogni forma di discriminazione. Grazie ai suoi valori più profondi e alla sua eccezionale forza comunicativa, il calcio si offre strumento di coscienza civica per educare all’accoglienza e al rispetto. Su queste tematiche non si indietreggia di un centimetro, perché la credibilità del calcio, anch’esso ferito e danneggiato da comportamenti discriminatori, ha un riflesso diretto sulla società italiana”.
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