Anche il Governo “amico” impugna la legge regionale. Chiamarli scarsi è un eufemismo.

Dopo le impugnazioni durante il Governo Conte I e II, tempo in cui la maggioranza regionale di centrodestra si lamentava della presunta arbitrarietà del Consiglio dei ministri, è arrivata oggi l’ennesima conferma della mediocrità dell’attuale corpo legislativo regionale. Nel corso dell’ultima seduta, infatti, il Consiglio dei ministri “amico”, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli (Lega Nord, ricordiamolo) ha deliberato di impugnare la legge della Regione Sardegna n. 1 del 21/02/2023, “Legge di stabilità 2023” in quanto talune disposizioni, ponendosi in contrasto con la normativa statale in materia di coordinamento della finanza pubblica, violano l’articolo 117, terzo comma, della Costituzione.

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Fuoco amico confermato anche nel caso della contestazione della legge della Regione Sardegna n. 2 del 21/02/2023, recante “Bilancio di previsione 2023-2025”.

Insomma, si continua alla grande dalle parti di via Roma… d’altronde cosa aspettarsi da un manipolo di consiglieri/e incompetenti (lo riscontriamo dal 2019) e capaci solo, ad ogni “giro di via” – grantito da assestamenti di bilancio e finanziarie -, di presentare emendamenti puntuali senza visione alcuna se non quella della clientela?

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