Anas. L’analisi della Corte dei Conti.
La situazione pandemica ha causato nel 2020 massivi cali dei volumi nel settore dei trasporti. La forte contrazione dei servizi di mobilità su strada ha inciso fortemente nella gestione operativa della rete infrastrutturale ANAS e nelle successive decisioni sulla circolazione, con effetti sui proventi diretti e indiretti da pedaggi, canoni e royalties.
È quanto emerge dalla relazione della Sezione controllo enti della Corte dei conti sulla gestione 2020 di ANAS spa, nella quale i magistrati contabili hanno osservato che, malgrado lo scenario, il 2020 si è caratterizzato per un sostanziale miglioramento dei livelli di produzione rispetto agli anni passati.
Il bilancio si è chiuso con una perdita di 168.764.091 euro (peggiorata di 97.627.581 rispetto ai -71.136.509 euro del 2019), per l’aumento dei costi ed il risultato negativo della gestione finanziaria. Migliora il saldo della gestione caratteristica (167,97 milioni di euro), eroso da ammortamenti e svalutazioni per un valore netto di -187,6 milioni ed un Ebit pari a -19,63 milioni.
Il patrimonio netto (2.441.659.516 euro) scende di 169.552.112 rispetto al 2019, con una riduzione delle disponibilità liquide per 38,015 milioni, assestate a 230.411.088 euro. Sulla gestione finanziaria, negativa per 149,22 milioni, hanno inciso principalmente gli oneri finanziari per l’adeguamento del Fondo svalutazione crediti verso la società Strada dei Parchi.
Non mancano, prosegue la Corte, criticità, come la prevista creazione (legge 156/2021) di una nuova società per la gestione delle autostrade statali in concessione con affidamenti in house, cui trasferire – nel limite di tali concessioni a pedaggio – le funzioni e le attività attualmente in capo ad Anas. Una soluzione, a parere della magistratura contabile, non idonea alla proroga o al rinnovo della concessione stradale in atto, stante l’insussistenza, per ANAS, della qualificazione di società in house.
Sul fronte dell’estensione al 2052 della concessione ANAS-Mims (valore contabile 1.142.812.000 euro), il tavolo tecnico sull’attuazione di quanto previsto in materia dalla legge Finanziaria 2007, si è più volte attivato senza risultati positivi. Qualora, evidenzia la Corte, decadesse l’aspettativa di proroga della concessione, l’impatto sul bilancio obbligherebbe ANAS a svalutare il valore della concessione iscritto in bilancio, con la stessa capogruppo (Ferrovie dello Stato) costretta, a sua volta, a svalutare il valore della sua partecipazione in ANAS.