Aldo Moro, Presidente Fico: “Ricordare è richiamo alle responsabilità di Paese libero e democratico”.
Nel giorno della ricorrenza del 43° anniversario dal rapimento di Aldo Moro, il Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, è intervenuto per ricordare uno dei più opachi misteri italiani, tutt’oggi irrisolti, specialmente per quanto attiene ai reali mandanti dell’omicidio Moro.
“Il 16 marzo 1978 Aldo Moro veniva rapito dalle Brigate Rosse. Nell’agguato persero la vita gli agenti della sua scorta Francesco Zizzi, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera, Domenico Ricci e Oreste Leonardi, cinque servitori dello Stato che oggi vogliamo ricordare con profonda gratitudine. Questo evento – ricorda Fico – scosse il Paese, già profondamente provato da una lunga e sanguinosa stagione di terrorismo ed eversione. La prigionia dello statista democristiano e il suo assassinio sembrarono sancire la sconfitta dello Stato e la sua incapacità di gestire un attacco frontale alla nostra democrazia. Ma la nostra comunità riuscì a trovare la forza per reagire e fece fronte comune per difendere i valori consacrati nella nostra Costituzione”.
“Ricordare Aldo Moro e gli uomini della sua scorta è dunque, ancora oggi, un richiamo alle nostre responsabilità di Paese libero e democratico. E impone di perseguire la verità e la giustizia sulle vicende degli anni di piombo. Le istituzioni parlamentari – evidenza Fico – hanno risposto a questo richiamo attraverso un impegno di trasparenza, proseguendo un’azione di declassificazione e pubblicazione di tutti gli atti formati o acquisiti dalle commissioni di inchiesta, dal 2019 accessibili sul portale inchieste.camera.it. Tra questi, anche quelli della Commissione monocamerale di inchiesta sui risultati della lotta al terrorismo e le cause che hanno impedito l’individuazione dei responsabili delle stragi, attiva nel corso della IX legislatura, e di quella sul caso Moro che ha operato nella XVII, di cui lo scorso luglio abbiamo reso fruibili ulteriori duecento atti”.
“Siamo tutti chiamati a contribuire all’impegno per la verità e la giustizia, con la consapevolezza che è proprio nei momenti di maggiore difficoltà, in cui la collettività è più duramente messa alla prova, che dobbiamo mettere in campo tutte quelle energie di solidarietà e di responsabilità, che fanno del nostro stare insieme un Paese civile ed un’autentica democrazia”.