Al via la valutazione delle carte per i giovani.

Quale impatto sta producendo l’introduzione della Carta cultura Giovani e del Merito tra i/le giovani italiani/e? Andando oltre l’onerosità di un intervento che poco o nulla aggiunge in termini di sostenibilità e inclusività, dalle parti del Ministero della Cultura ha deciso di adottare un piano per la valutazione (ed eventuale revisione) dei due contributi “una tantum” per i giovani italiani.

Carte sconti e piccoli contributi, guardando ai diversi lustri di esborsi milionari da parte del Governo, che non sembrano aver cambiato granchè, se non la conferma delle iniziative pubbliche di scarso impatto e autocelebrative che tanto “garbano” agli Esecutivi nazionali senza distinzione alcuna di segno politico.

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Nell’attesa di leggere il report del Ministero, per il momento è dato sapere che la verifica consisterà “nella valutazione del grado di raggiungimento delle finalità sottese al provvedimento normativo oggetto di osservazione, nonché nella stima degli effetti prodotti su cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni”. In altre parole, l’avvio dell’ennesima consultazione per rilevare opinioni, dati e valutazioni da parte dei destinatari entro l’11 ottobre 2024.

Ma dalle parti del Ministero della Cultura – dove recentemente si è dimesso il vertice – credono nell’importanza della consultazione per “monitorare l’uso delle carte e la valutazione ex post della misura”.

Si facesse un minimo di co-programmazione degli interventi per i giovani in questo Paese tali azioni servirebbero fino a un certo punto. Invece, dalle parti di Roma continua a finanziare costosi interventi senza alcun coinvolgimento dei beneficiari finali, i giovani, come confermato anche nella gestione del Fondo Nazionale per le Politiche Giovanili, dove le amministrazioni dello Stato, Regioni, province, comuni e aree metropolitane, ogni anno spendono la belezza di 80 milioni di euro nelle solite iniziative giovanili “dal facile happy ending” e di scarso impatto.

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